Limportante proposta avanzata da FCA per una fusione paritetica con il gruppo Renault (ritenuta amichevole dal consiglio di amministrazione del gruppo francese) é una conferma che i processi di innovazione che nel mondo stanno coinvolgendo tutti i produttori di automotive, necessitano di grandi investimenti, di nuove alleanze, e di chiare scelte industriali. FCA ha dichiarato che tale operazione non comporterà alcuna chiusura di stabilimenti ma, in assenza, per ora, di indicazioni concrete sul piano industriale, è necessario che le stesse garanzie siano date sulla difesa dei livelli occupazionali e che lAzienda convochi un apposito incontro con tutte le organizzazioni sindacali. Nissan, che ha un accordo con Renault, non sarebbe coinvolta nelloperazione. È un punto delicato da approfondire meglio sia per quanto riguarda il rapporto con il mercato asiatico, sia per quanto concerne lesistenza di eventuali sovrapposizioni produttive. Tra gli azionisti del gruppo Renault vi è lo Stato francese. Anche il governo italiano dovrebbe cogliere limportanza strategica per lItalia di avere una solida produzione automobilistica e, quindi, della necessità di dotarsi di tutti gli strumenti necessari perché questa fusione, qualora andasse in porto, garantisca risultati positivi per tutte le lavoratrici e i lavoratori di questo Paese. Per questo sarebbe utile che il governo si attivasse per aprire un tavolo nazionale sull'automotive, al fine di discutere con urgenza sulle prospettive industriali dellauto e della componentistica, sul futuro di ricerca e sviluppo nel settore, della mobilità ecosostenibile e sulla salvaguardia dei posti di lavoro. È infatti necessario e urgente mettere in campo politiche industriali, anche con l'intervento pubblico, nell'automotive come negli altri settori strategici. Per ottenere questi risultati è, infine, indispensabile unazione comune di tutti i sindacati. Lo dichiarano in una nota congiunta Cgil e Fiom nazionali