da Rassegna sindacale Tre milioni di pratiche lavorate nel 2017 tra previdenza e diritto del lavoro, infortuni e malattie professionali e welfare. È soltanto uno dei dati contenuti nel Bilancio sociale dellInca presentato oggi (14 marzo) a Roma, dal quale emerge il quadro di un patronato che guarda al futuro e alle nuove sfide in un mercato del lavoro sempre più frammentato. Nel redigere il bilancio ha spiegato ad Adnkronos/Labitalia Morena Piccinini, presidente Inca ci siamo concentrati sull'attività degli ultimi anni, soprattutto su alcuni aspetti che attengono ai rapporti con le categorie della rappresentanza con le quali stiamo facendo un lavoro molto intenso. E vediamo che, sia nella tutela della salute nei luoghi di lavoro, sia nell'ambito delle prestazioni pensionistiche, c'è stato un grande aumento di operazioni. La crescita si è registrata, aggiunge la dirigente del patronato, soprattutto in quei settori in cui siamo riusciti a coinvolgere i delegati, nei quali siamo riusciti a fare un lavoro integrato con i funzionari delle categorie della Cgil e quindi a fare un'azione di sistema. Un sistema con il sindacato che deve essere sempre più il futuro dell'Inca. E questo ha sottolineato Piccinini è il nostro futuro: lavorare in un'azione di sistema con le categorie per offrire una tutela integrata, in modo tale che la rappresentanza collettiva e la tutela individuale siano percepite come un tutt'uno dal lavoratore e dal pensionato. La pubblicazione ha voluto indagare, attraverso i dati registrati dal patronato, i cambiamenti apportati negli ultimi anni dagli interventi legislativi su lavoro e previdenza, e quindi sulla vita dei cittadini. Racconta ha spiegato sempre ad Adnkronos/Labitalia Dario Boni, componente del collegio di presidenza dell'Inca la situazione del mercato del lavoro dopo le modifiche intervenute con il Jobs Act e la legge Fornero. Un quadro persistente di crisi, di incertezza, di allentamento dei diritti e di tutele che devono essere ricomposte in questo difficile mercato del lavoro. In un tale mercato del lavoro, per Boni, la prima sfida per il patronato è garantire i diritti in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, in questo periodo in cui aumentano le morti bianche e le malattie professionali. Una situazione di incertezza, non migliorata dai nuovi provvedimenti del governo come quota 100 e reddito di cittadinanza, sui quali aspettiamo di capirne di più, ci sono tanti interrogativi. In particolare, nel corso della sua attività in questi anni l'Inca, a tutela di lavoratori esodati, ha presentato 25.525 domande di salvaguardia dalla legge Fornero dal 2012 al 2017. E ancora, nel solo 2017, si sono rivolte all'Inca 12.690 persone, alle quali è stata presentata la domanda preliminare di riconoscimento delle condizioni di accesso alla pensione anticipata per lavoratori precoci. Importante anche il ruolo sull'Ape sociale: su un totale di 48.258 domande presentate all'Inps l'Inca ha presentato 17.418 domande, che rappresentano il 36% delle totali. E per quanto riguarda il grande numero di prestazioni e bonus, legati al tema della genitorialità, l'Inca ha visto aumentare il numero di operazioni richieste: infatti dal 2011 al 2017 il numero delle pratiche totali è passato da 13.412 a 19.353.