Bentrovati allascolto del notiziario di RadioArticolo1. In studio Davide Colella. Morire di lavoro. Una vita spesa nella falegnameria di famiglia, fin oltre gli ottantanni, spezzata dallo scoppio di un compressore. E accaduto a Molina di Fiemme. Trasportato all'ospedale Santa Chiara di Trento le ferite sono risultate però troppo gravi e l'anziano non ce l'ha fatta. Si tratta della vittima numero 580 dallinizio dellanno. Tutti fermi. Tornano a scioperare i dipendenti della Sogesid, società in house del ministero dellambiente. La protesta va avanti da due settimane per difendere oltre 500 posti di lavoro e ottenere il rilancio delle attività per lo sviluppo sostenibile. Ai nostri microfoni Lorenzo Attimoneli, segretario della Filctem capitolina. (sonoro) Scope incrociate. A Messina, grande partecipazione al presidio davanti al municipio degli operatori impegnati nel servizio di pulizia del Comune. La mobilitazione organizzata dalla Camera del lavoro per denunciare la perdita del posto per oltre cinquanta dipendenti. Scuola in macerie. A Rieti corteo degli studenti dellistituto comprensivo Marconi Sacchetti Sassetti. Venerdì durante le lezioni è crollata una parte di controsoffitto mettendo in pericolo la loro incolumità. Dallinizio dellanno scolastico, tanto gli insegnanti, quanto i ragazzi avevano evidenziato la precarietà della struttura. Diritti dietro le sbarre. Sono passati due anni dallarresto di Gaspar Matalaev, finito in carcere due giorni dopo la pubblicazione di un rapporto sul lavoro forzato nella raccolta del cotone in Turkmenistan. Per il suo rilascio continuano a battersi i sindacati internazionali. 1938. Quando scoprimmo di non essere più italiani. Questa sera a Roma la proiezione del docufilm di Pietro Suber. Appuntamento alle 21 al Cinema Barberini. Il servizio di Stefano Milani. Cinque storie raccontate dai diretti protagonisti per ricostruire le vicende che portarono alle leggi antiebraiche e alla deportazione degli ebrei italiani. Nella pellicola di Pietro Suber, a parlare non sono solo le vittime ma anche i persecutori e la stragrande maggioranza di italiani che non aderì alle leggi razziali, ma neppure vi si oppose. Il racconto si snoda tra preziose testimonianze e immagini darchivio e si conclude domandandosi cosa sia rimasto oggi di uno dei periodi più oscuri della recente storia italiana, attraverso un viaggio tra i movimenti giovanili di estrema destra e la vicenda delle strade ancora intestate ai firmatari del Manifesto della Razza da cui scaturirono le leggi razziali. E tutto. Per riascoltarci e saperne di più RadioArticolo1.it