da Rassegna sindacale È in atto una vera e propria emergenza democratica, perché, alla crisi istituzionale e politica, si aggiunge una situazione economica sempre più preoccupante, dallo spread in forte salita alla crescita della povertà, alla riduzione dei servizi sociali, che continuano ad affliggere le fasce più deboli, ovvero lavoratori, pensionati e giovani: "Un mix esplosivo per la democrazia di questo Paese. Oltretutto, esiste anche una fortissima crisi di fiducia: quella dinvestitori e mercati, ma anche quella delle famiglie italiane, come rivela lIstat. Fenomeno non nuovo, questultimo, visto che sono anni che sono stati drasticamente ridotti diritti e tutele, ingenerando un forte senso dinsicurezza, allarme e sfiducia nella gente verso le istituzioni, frutto di tante politiche sbagliate seguite in questi anni, ha osservato il sindacalista. Noi vogliamo più Europa, ma molto diversa dallattuale: non è accettabile avere unUnione che continui a obbedire alle logiche dei grandi interessi finanziari, alla politica del rigore e dellausterità a senso unico della signora Merkel. Noi vogliamo unUe più sociale, perché lattuale modello ha fallito. Penalizza i consumi, penalizza le condizioni di milioni di persone delle fasce più deboli, che però sono anche quelle che assicurano ricchezza al continente, perché sono i lavoratori, i pensionati, i giovani. È un circolo vizioso, che va spezzato. Da tale punto di vista, lItalia deve porre fine a una stagione negativa e affermare i propri valori e il proprio prestigio. A livello comunitario, siamo sempre più ininfluenti; al contrario, dobbiamo riprendere il nostro ruolo, cambiando drasticamente le politiche e facendo valere le nostre ragioni ai tavoli di Bruxelles, ha proseguito lesponente Cgil. Poi cè la quotidianità, da un lato, legata alla mancanza di lavoro e dallaltro, fatta di continui incidenti e morti sul lavoro. "Sotto tale profilo, vi sono cose urgentissime da fare, come noi ripetiamo da molto tempo: un piano straordinario per loccupazione, in particolare per loccupazione giovanile, e poi, se parliamo di salute e sicurezza sul lavoro, bisogna investire in prevenzione e controlli. Siamo in presenza di una strage drammatica, devastante, dovuta al fatto che la sicurezza è considerato un tema marginale, se non addirittura un costo da evitare. E allora occorre proprio cambiare paradigma e ritornare a pensare che lo stato sociale, i servizi, la sanità, sono un investimento sulla qualità della vita e del lavoro degli italiani e costituiscono un motore di sviluppo, ha evidenziato il dirigente sindacale. Serve un governo al più presto, che guardi agli interessi dei cittadini e non alle pulsioni xenofobe e razziste di qualche leader politico, che al momento sembra essere al comando delle operazioni. Serve un governo con cui le forze sociali possano confrontarsi, magari anche litigare, ma di sicuro far pesare le proprie ragioni, opinioni e proposte, in una situazione di stallo così drammatico, dove assistiamo a un degrado delle istituzioni e delleconomia che rappresenta un pericolo per la democrazia e colpisce soprattutto le fasce più deboli del Paese, ha concluso Baseotto.