E' la tragedia senza fine dei morti sul lavoro. Soltanto nella giornata di lunedì sono stati tre gli infortuni mortali. A Gioia del Colle, nel barese, un sottufficiale dellAeronautica militare è stato travolto dal proprio mezzo, a La Spezia, in un cantiere navale del gruppo Antonini al Muggiano un operaio è rimasto schiacciato da una pesante lastra metallica. Era dipendente di una ditta in subappalto. Infine, ad Abano Terme, nel padovano, un netturbino ha perso la vita, intrappolato tra un autobus e il proprio furgone. Questa mattina la leader della Cgil Susanna Camusso ha incontrato i colleghi dei quattro lavoratori rimasti gravemente ustionati alle Acciaierie Venete la scorsa domenica. Nel confronto che si è tenuto presso la camera del lavoro di Padova langoscia per gli operai ancora in ospedale e una richiesta fondamentale: più sicurezza. Non basta - ha detto Camusso - dichiarare che i controlli erano stati fatti: serve cambiare modello, tornare alla prevenzione, porre un freno alla precarietà. Alle Acciaierie Venete di Padova la reazione dopo lincidente era stata immediata. Lo sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo e poi lannuncio dello stop regionale da parte dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil. Altrettanto immediata la reazione nella città di La Spezia che domani, 16 maggio, si fermerà dopo la morte di Dragan Zekic, operaio nato in Croazia ma residente a Treviso, dipendente della ditta Vettori, in subappalto ai cantieri navali Antonini del Muggiano. Da inizio anno è il terzo morto nella provincia ligure.