L'Auser, l'associazione di volontariato per l’invecchiamento attivo che fa capo alla Cgil con 300 mila iscritti e 1500 sedi in Italia non ha mai smesso di offrire i suoi servizi basati sull’azione volontaria di centinaia di persone. Ma con lo scoppio dell’epidemia, per forza di cose, molte sedi sono rimaste chiuse, mentre i servizi e le consulenze venivano assicurati da remoto. Ora però con la Fase 2 anche le sedi fisiche possono riaprire. Da qui la decisione di riaprire i luoghi dove si svolgono attività ricreative e culturali "con gradualità e nel pieno rispetto delle norme". Ad annunciarlo è il presidente dell’Auser nazionale, Enzo Costa, secondo il quale quella che sembra una verità  scontata oggi diventa un bene prezioso “Una porta aperta è sempre meglio di una porta chiusa".

Con questo spirito l’associazione sta organizzando iniziative con piccoli gruppi di anziani come passeggiate nel parco o ginnastica all'aperto. "Molte delle nostre sedi che svolgono attività di volontariato - prosegue Costa - sono rimaste aperte anche nelle zone più colpite dal contagio, svolgendo una preziosa attività di supporto e aiuto agli anziani soli. Ora siamo al lavoro per una progressiva riapertura di tutte le altre sedi, con la consapevolezza che le cose non saranno più come prima per lungo tempo. L'associazione guarda al futuro e ringrazia i suoi tanti volontari “che non si sono tirati indietro neppure nei giorni duri e difficili dell'emergenza".