Otto ore di sciopero, iniziate mercoledì 10 maggio e continuate oggi (giovedì 11), nello stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco (Napoli). La protesta è stata indetta, spiegano Samuele Lodi (segretario nazionale Fiom Cgil) e Mauro Cristiani (segretario generale Fiom Cgil Napoli), a fronte "dell’ennesimo aumento di produzione con un sostanziale peggioramento delle condizioni di lavoro in tutti i reparti. Le lavoratrici e i lavoratori hanno aderito massicciamente, tanto che la produzione della Panda e del Tonale si è fermata".

I dirigenti sindacali rilevano di "aver più volte sollecitato la direzione aziendale a una più attenta gestione dei carichi di lavoro, delle condizioni di sicurezza e delle condizioni igieniche generali dello stabilimento, ma le risposte sono state sempre insufficienti e l'adesione agli scioperi di questi giorni ne è la dimostrazione".

Per Lodi e Cristiani bisogna "superare la logica contrattuale delle commissioni presiedute dai soli sindacati firmatari, poiché non rappresentano e non risolvono i problemi di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori, i quali - prima con il voto per il rinnovo degli Rls di qualche giorno fa e poi con lo sciopero odierno - hanno inviato un messaggio preciso all'azienda e dato un chiaro mandato alla Fiom".

I due esponenti dei metalmeccanici Cgil hanno anche "chiesto un incontro alla direzione aziendale per discutere delle problematiche che ci hanno indotto a proclamare lo sciopero. In quella sede ribadiremo che la politica della riduzione dei costi non può passare attraverso il peggioramento delle condizioni di lavoro, mettendo a repentaglio anche la sicurezza dei lavoratori".

Lodi e Cristiani così concludono: "Solo una vera contrattazione e il rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori può essere il punto di partenza per un confronto vero che porti a risultati concreti per tutte le parti. La Fiom e le sue Rsa non si tirano indietro, ci auguriamo lo stesso anche per l'azienda".