Firmato venerdì 21 aprile il contratto di espansione per lo stabilimento Stellantis di Atessa (Chieti). L’accordo, siglato da azienda e sindacati, permetterà nei prossimi mesi a 120 dipendenti della ex Sevel di andare prima in pensione, con massimo cinque anni di anticipo, consentendo l'assunzione contestuale di 40 lavoratori. L'incontro è stato convocato dal ministero del Lavoro e si è svolto in videoconferenza.

“Ai lavoratori che decideranno volontariamente di aderire verrà corrisposto l'anticipo della pensione, a carico dell’azienda ma materialmente erogato dall’Inps”, spiegano Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr: “Sarà in ogni caso garantito un trattamento economico minimo tale da arrivare al 90% della retribuzione annuale per i primi 24 mesi e al 70% per i restanti mesi”.

Le adesioni dovranno pervenire all'azienda entro il 31 maggio per permettere poi all'Inps di verificare i requisiti e chiudere il percorso entro settembre. Inoltre verrà avviato un percorso di formazione certificato di 15 mila ore che coinvolgerà circa 900 lavoratori per l'acquisizione di nuove competenze e professionalità per la transizione tecnologica.

“Il contratto di espansione - illustrano i sindacati - è uno strumento che consente di anticipare l'aggancio alla pensione, prevedendo contemporaneamente l'obbligo di assunzione stabile nella misura di un terzo delle uscite. Lo strumento ideale anche per gestire la complicata fase di transizione che sta avvenendo nel settore, che garantisce i lavoratori su possibili modifiche alle norme pensionistiche e un utile all'avvio del ricambio generazionale”.

Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr aggiungono che Stellantis “riconoscerà a livello globale, quindi anche in Italia, un permesso retribuito aggiuntivo di otto ore annue, frazionabili a un minimo di due ore giornaliere per impiegati e quadri. Inizialmente si partirà in modo sperimentale a Torino e poi l'iniziativa sarà estesa al resto del Paese”.

Nei prossimi giorni, infine, si terrà un incontro per il passaggio di azienda di quella parte di Servicies che attiene Cnh Industrial e Iveco. “Ci è stato già detto – concludono le sei organizzazioni – che sono state accolte le istanze sindacali di garantire la tutela e la continuità occupazionale col passaggio di tutti i lavoratori coinvolti, ovvero 63 lavoratori (Lecce, Melfi, Modena e Torino) verso Cnhi e 91 (Brescia, Foggia, Torino, Suzzara e Pomigliano) verso Iveco”.