Nuova iniziativa per difendere i 130 posti di lavoro a forte rischio per l'annunciata chiusura del magazzino Geodis di Villamarzana/Arquà Polesine, in provincia di Rovigo, che lavora in mono committenza per Amazon. Ieri il presidio di circa duecento lavoratrici e lavoratori davanti al magazzino.

La Cgil di Rovigo spiega che "con questa iniziativa si è voluto sollecitare ancora una volta Amazon stessa a farsi carico, almeno in parte, della sorte di queste persone che per anni hanno lavorato con sacrificio per Amazon pur alle dipendenze di una società in appalto. Fino a oggi Amazon non si è invece presentata neppure ad alcun tavolo istituzionale". 

"La volontà da parte dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali - si legge in una nota - è anche quella di coinvolgere tutti gli attori locali a partire da quelli istituzionali, perché ciò che sta accadendo è grave ed emblematico in negativo sul modello di sviluppo e crescita che si vuole affermare in Polesine. Se tale modello è legato a un'idea bassa, spesso di scarsa qualità, come nel settore della logistica legata alla catena di appalti e subappalti, senza alcun "governo", nessuna crescita duratura si riuscirà a garantire ma solo svalutazione del lavoro e sfruttamento del Territorio per poi lasciare macerie sociali e ambientali con grandi capannoni vuoti che occupano inutilmente suolo. Non si arricchirà così l'intera comunità, facendola tornare attrattiva per viverci, ma solo queste grandi Imprese, finché sarà loro utile rimanere nella nostra Provincia". 

Per tale motivo torniamo a chiedere con forza a tutte le istituzioni locali ed alla politica locale (a cui la scorsa settimana abbiamo inviato  una "lettera aperta" su tale questione) di fare fronte comune. 

Stamane alla manifestazione hanno portato la loro solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori la Consigliera Regionale della Regione Veneto Vanessa Camani, la Provincia di Rovigo ed alcuni rappresentanti di forze politiche locali: Art1, PD, Rifondazione Comunista, PSI, Civica di Gaffeo, M5S. Dato che la mobilitazione necessariamente proseguirà anche nelle prossime settimane, chi oggi sta lottando per il proprio posto di lavoro si augura che nel prossimo futuro anche gli amministratori locali, oggi assenti,  possano essere al loro fianco.