"Salari, diritti e regole per i trasporti del futuro. Vinciamo. Assieme”. È il titolo scelto dalla Filt Cgil per il dodicesimo Congresso, che si terrà a Catania dal 15 al 17 febbraio prossimi. Nel titolo sono contenuti i temi chiave di un appuntamento che proverà a rilanciare la necessità di un intervento forte per i trasporti del futuro, come ci spiega il segretario generale uscente del sindacato, Stefano Malorgio: “Sono parole d’ordine serie, perché appare ormai evidente che il sistema di trasporti e logistica è fondamentale per la crescita del Paese, forse ancora più che la produzione stessa, tanto che la competizione internazionale tra Stati avviene anche attraverso questi settori. Quindi stiamo parlando di temi centrali per l’Italia e l’Europa”. 

I salari 

Malorgio argomenta le scelte della Filt tema per tema, partendo dalla questione dei salari che definisce un tema emergenziale. “Nonostante i rinnovi, che anche durante la pandemia hanno tenuto con recuperi salariali, c’è la necessità di intervenire sul piano delle retribuzioni, soprattutto a causa della continua crescita dell’inflazione successiva alla fase Covid – afferma il segretario generale -. Questa, però, è una partita che non può essere giocata solamente sui contratti, ma deve essere un tema nazionale e politico. Bisogna procedere con interventi a tutela del potere d’acquisto dei lavoratori con misure di natura politica sul piano fiscale e del sostegno alla spesa delle famiglie. In particolare nel settore trasporti e logistica bisogna intervenire sui salari dei più giovani, perché qui abbiamo le difficoltà maggiori e che oggi sono uno degli elementi che genera l’enorme difficoltà nel reperire manodopera. C’è infatti una forte necessità di lavoratori con media e alta qualificazione che non trova riscontro nel Paese”. 

I diritti

La seconda parola d’ordine è diritti e qui Malorgio prosegue a parlare della irreperibilità di lavoratori, di strumenti per rendere attrattivo il settore, perché il problema non è esclusivamente salariale, ma anche di orari di lavoro. “Il congresso – spiega - sarà occasione per una riflessione anche attraverso la presentazione del libro di Fausto Durante, Lavorare meglio, vivere meglio, e una serie di tavole rotonde per capire come rendere maggiormente compatibile la qualità della vita con gli orari di lavoro nel settore. Nei trasporti, infatti, non si tratta solamente di riduzione dell’orario, ma di avere una maggiore qualità del riposo, soprattutto per i lavoratori che viaggiano”. 

Il sindacato mostra quindi di avere colto il cambiamento che si è determinato principalmente con la pandemia, prendendo atto che le nuove generazioni hanno maturato la necessità di un rapporto vita-lavoro diverso dalle generazioni precedenti: “Sono elementi da recuperare per rendere attrattivo il lavoro, intercettando queste necessità con la politica degli orari”. 

Nel corso del congresso si parlerà anche degli effetti della Legge Biagi, a venti anni dalla sua approvazione, in termini di lavoro e del sistema degli appalti privati. Per Malorgio “quel tipo di intervento legislativo ha indebolito sia il mercato del lavoro in termini di tutela di salario e diritti, sia in materia di destrutturazione del sistema di appalti privati, però non ha fatto crescere la produttività del Paese ma solo la ricchezza di pochi”.  

Le regole 

Il segretario uscente della Filt cita poi un esempio concreto per illustrare la terza parola d’ordine del Congresso, regole. “Se una grande multinazionale come Amazon vuole aprire un magazzino, l’unico suo compito è confrontarsi con il singolo comune per il posizionamento, ma questo è assolutamente poco credibile: davanti a un gigante della logistica che si installa sul territorio cosa può fare un sindaco dal punto di vista della contrattazione, della qualità lavoro, di ciò che può produrre quel posizionamento in termini di inquinamento e di dinamiche sociali che cambiano quando arrivano migliaia di persone a lavorare? Per questo abbiamo bisogno di rilanciare un grande piano nazionale dei trasporti e della logistica, come di mettere insieme porti e interporti e di una riflessione sugli insediamenti logistici sulle Zes (le Zone economiche speciali), perché questo è il grande campo del futuro”. 

Infine non esistono regole valide senza risorse adeguate a sostenerle. Pensiamo al Trasporto pubblico locale che è in sofferenza: “Non si può immaginare una transizione verde senza il rafforzamento della mobilità collettiva – spiega il leader della Filt - e chi si illude che disinquiniamo le nostre città solamente a colpi di auto elettriche commette un grande errore a tutto vantaggio della grande industria automobilistica. La sfida della transizione verde la si vince se si rilancia la mobilità collettiva e questo lo si può fare non solamente rafforzando la rete delle infrastrutture (pur indispensabile), l’hardware, ma anche con il software. Quindi dobbiamo intervenire sulla spesa corrente per il Trasporto pubblico locale, che in alcune realtà del Paese è quasi totalmente abbandonato e considerato da utenti e cittadini un’opzione nemmeno tenuta in considerazione”.  

“Il problema – prosegue - è la capacità di questo sistema di trasporto di essere capillare, coordinato e capace di mettere assieme mobilità col mezzo privato, treno, bus, mobilità dolce. La tecnologia ci viene in aiuto in questo senso ma occorre ragionare come se fosse un unico sistema. Noi pensiamo che non sia solo un problema di tariffe perché, se così fosse, con l’aumento del costo del gasolio avremmo avuto un ricorso in massa al trasporto collettivo che invece è stato solamente parziale, perché le persone scelgono in base a capillarità e velocità degli spostamenti. Se così è, allora abbiamo anche il tema di come costruisci e intervieni sulle città, sul loro sviluppo, sui servizi, sulla viabilità differenziata per i mezzi. Un tema sfidante”. 

Un congresso in terra di Sicilia 

Il congresso si svolgerà in modalità classica, ma anche con quattro appuntamenti collaterali: una tavola rotonda che discuterà di salari, diritti e regole con rappresentanti del governo e amministratori delegati delle più grandi aziende del settore; la presentazione della ricerca svolta con la Fondazione Di Vittorio su come la digitalizzazione investe e investirà i settori rappresentati dalla Filt dal punto di vista di tipologie lavoro, figure professionali, quantità di lavoro e trasformazione di offerta e servizi, con una discussione su come la trasformazione sarà intercettata sotto il profilo di diritti e regole; una tavola rotonda sui “grandi temi della sicurezza, vera e propria emergenza nei nostri settori”. Catania è stata "una scelta fondamentale – conclude Malorgio - per rimarcare la centralità del Mezzogiorno per un vero piano di sviluppo del Paese in tema di trasporti e logistica a fronte di questo nuovo protagonismo che il Mediterraneo sta assumendo a livello globale”.