Si è concluso nel pomeriggio del 13 gennaio al San Paolo Palace il XVII Congresso della Cgil Palermo, che ha visto la riconferma, sulle note di Bella Ciao, del segretario generale Mario Ridulfo. L’elezione è avvenuta a conclusione di due giorni ricchi di contributi e riflessioni sul lavoro, sull’occupazione, i migranti, i precari, la violenza di genere, lo sfruttamento, l’emergenza sociale, l’esigenza di un progetto di rigenerazione e ripresa per Palermo.

L'assise è partita con la presentazione da parte dell’Osservatorio socio economico della Cgil Palermo, dei contributi di Angelo Piepoli, Ludovica Ioppolo, Vincenzo Lo Coco e Francesco Piastra. A conclusione del dibattito, l’intervento del segretario nazionale Cgil Luigi Giove. Tutelare e proteggere l’occupazione e i redditi: in questa direzione prosegue l’impegno della Cgil Palermo, impegnata in questi mesi in una mobilitazione dentro e fuori i luoghi di lavoro, culminata nella settimana di scioperi e manifestazioni del mese di dicembre.

“Questa mobilitazione – ha detto il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, 53 anni, riconfermato alla guida del sindacato, incarico ricoperto dal novembre 2020 - ripartirà più forte nelle prossime settimane, perché le risposte che esigiamo non solo tardano ad arrivare, ma quando arrivano sono l’opposto di quanto chiediamo a cominciare dalla giustizia fiscale, con la destrutturazione del principio della progressività delle imposte, fino al diritto del lavoro, con la reintroduzione dei voucher, fino alla mancata riforma delle pensioni, con la beffa di quota 103 e con il taglio di misure previdenziali per il 2023 pari a 380 milioni di euro”.

“Per questo – ha proseguito il segretario riconfermato - vogliamo programmare e costruire, già subito dopo questa fase congressuale, una stagione di iniziative confederali, a cominciare dalle seguenti questioni: infrastrutture e mobilità; legalità, salute e sicurezza; diritti e cittadinanza; sviluppo economico e terziario”. L’obiettivo per Palermo, ha spiegato il leader della Cgil palermitana, è “un progetto di rigenerazione urbana, che deve essere coniugato con una nuova missione produttiva, industriale nel senso più ampio e moderno possibile, ambientalmente e socialmente sostenibile, sia per il territorio che per le persone”.

“Welfare territoriale e politiche attive del lavoro sono indispensabili per il rilancio dell'economia locale, così come la collaborazione tra i soggetti pubblici e privati. Ma i soggetti pubblici – ha sottolineato Ridulfo - debbono mantenere un ruolo principale, senza abdicare al privato o al terzo settore, responsabilità proprie. Purtroppo, invece la tendenza in atto è quella della privatizzazione, anche quando le aziende sono a totale partecipazione pubblica, di funzioni e servizi. Per questo ribadiamo qui e adesso che la Cgil è contraria alla privatizzazione del patrimonio comune e tra questi ci sono le aziende pubbliche e quelle partecipate a cominciare da quelle che hanno ottime performance”.

Per realizzare questi progetti, ha detto Ridulfo, è necessario un protagonismo del sindacato confederale. E serve una Cgil Palermo “sempre più collegata ai fermenti e all’associazionismo democratico, per connettere sempre più i movimenti per i diritti civili col movimento dei lavoratori e dei diritti sociali. Le nuove questioni come quelle climatiche e i cambiamenti digitali mettono al centro il tema della qualità del lavoro, della qualità della rappresentanza, della democrazia fuori e dentro i luoghi di lavoro – ha aggiunto Ridulfo -. Siccome è nella contrattazione che si costruisce la rappresentanza sociale, è nella rappresentanza sociale che si può ricostruire una rappresentanza e una cultura del lavoro nella politica, perché noi non siamo indifferenti e rassegnati alla politica della mafia e alla mafia della politica, cioè di quella cattiva politica che ricicla anche indirettamente condannati, corrotti e favoreggiatori”.

Il congresso

Si celebra il 13 e il 14 gennaio al San Paolo Palace il XVII congresso della Cgil Palermo. Apre i lavori venerdì alle 10,30 la relazione del segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo. Nel pomeriggio, intorno alle 17, è previsto l’intervento del segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino. Nella seconda giornata, sabato 14, alle ore 9 presentazione dell’Osservatorio socio-economico Cgil Palermo, a cura di Angelo Piepoli, Ludovica Ioppolo, Vincenzo Lo Coco, Francesco Piastra. Alle ore 12 le conclusioni di Luigi Giove, segretario nazionale Cgil. In occasione del congresso, sarà donato ai delegati e alle delegate il Calendario della Memoria e dell’Impegno 2023 realizzato dalla Cgil con il suo dipartimento Memoria e Legalità.

“Rimettere al centro dell’agenda politica del Paese il sud del sud, con un programma di ripresa e di industrializzazione green per Palermo. I fondi in arrivo fanno gola alla mafia: serve un Pnrr della legalità”. Lo ha detto il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo nella relazione che ha aperto il XVII congresso del sindacato. Presentazione dell’Osservatorio socio economico

Al XVII congresso si arriva dopo un percorso iniziato il 30 settembre, e terminato con l’ultima assemblea del 7 dicembre, che ha coinvolto migliaia di lavoratrici e lavoratori nelle 395 assemblee, nei luoghi di lavoro e con gli undici congressi delle categorie del sindacato. L’assemblea congressuale è composta da duecento tra delegati e delegate in rappresentanza di 70 mila iscritti alla Cgil Palermo. Un anno, quello appena iniziato, segnato ancora dalla preoccupazione per il Covid e dall’altro virus che si aggira per l’Europa: il virus della guerra. “Come la pandemia ha evidenziato i nostri limiti e la nostra fragilità, così le guerre evidenziano i limiti della ragione umana, quando l’indifferenza prende il posto dell’impegno e della resistenza”, dice il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, che al congresso esprimerà “la solidarietà a tutti i popoli di ogni parte della terra, la cui terra è stata invasa dalla ferocia dell’imperialismo o dalla ferocia dell’oscurantismo religioso e che, lottando, resistono per la propria libertà”.

Il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo passerà in rassegna i problemi principali di Palermo e della sua provincia, tra mancanza di lavoro, poche opportunità, fuga dei giovani, emergenza sociale. “Abbiamo sulle spalle gli effetti di una specie di ‘guerra dei trent’anni’. Basta guardare i dati dell’ufficio statistico del Comune di Palermo: solo nell’ultimo decennio il nostro capoluogo ha perso quasi 30 mila residenti – dice Ridulfo –. Un contesto di povertà diffusa nel quale, paradosso per paradosso, anche lì dove il lavoro c’è, tantissime famiglie palermitane vivono sulla soglia di povertà. Condizione questa diffusa soprattutto per tante famiglie monoreddito o dove le forme di lavoro sono precarie. A tutto ciò va aggiunto – continua il segretario generale Cgil Palermo - che in un anno, da giugno 2021 a giugno 2022, a Palermo i prezzi al consumo sono aumentati del 10 per cento, quelli alimentari, del 16 per cento quelli dei trasporti, del 30 per cento quelli di acqua, elettricità e combustibili. I soli beni energetici sono aumentati (rispetto all’anno precedente) del 48 per cento”.

“Questa condizione di emergenza sociale solo in parte, ma per fortuna – spiega Ridulfo - è stata attutita, nella nostra realtà dal reddito di cittadinanza. Nei primi otto mesi del 2022 in provincia di Palermo ci sono state 13 mila richieste in più rispetto all’intero 2021, portando così a oltre 63 mila il numero complessivo dei nuclei familiari percettori del RdC, il cui importo medio è di 660 euro”. In questa situazione, dice il segretario Cgil Palermo, la lotta e il contrasto alla povertà hanno bisogno di migliorare – non eliminare - gli strumenti già in uso, attraverso politiche attive per il lavoro e politiche di inclusione, formazione e promozione di nuova e buona occupazione. “Noi chiediamo, soprattutto al Sud, in Sicilia, nella provincia di Palermo nuove politiche industriali e di investimento a cominciare dalla pubblica amministrazione, non solo per risolvere le tante crisi aziendali e le tante vertenze, alcune delle quali durano da anni (dalla Blutec ad Almaviva, dagli Lsu ai Pip, etc....) ma anche per potere sbloccare le risorse e i progetti che servono alla nuova fase della trasformazione ecologica e digitale”.