“Nell’Hospice di proprietà dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dal 1° gennaio 2023 verrà applicato un nuovo contratto di primo livello, sottoscritto da due sindacati più sensibili alle richieste datoriali”. A dirlo è la Fp Cgil Roma e Lazio, chiedendo di applicare a lavoratori e lavoratrici il ccnl della sanità privata.

“Il nuovo contratto – prosegue il sindacato – diversifica i trattamenti economici in base al mercato, ignorando e non valorizzando le figure professionali, e non risolve i problemi causati in questi anni dall’ingiusta applicazione del contratto Aris Rsa”.

La Fp Cgil si ritiene sorpresa che “un’azienda strettamente legata al mondo religioso, in modo particolare a quello cattolico, anziché impegnarsi sul contrasto delle disuguaglianze e sul riconoscimento della dignità del lavoro, temi cari allo stesso Pontefice, vada in direzione opposta, non riconoscendo alle lavoratrici e ai lavoratori di Villa Speranza lo stesso trattamento del personale del Policlinico Gemelli e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore”.

Tutto questo, si legge nella nota sindacale, “nonostante lavoratrici e lavoratori abbiano le stesse professionalità e competenze, e invece di applicare contratti nazionali, sottoscritti dalle organizzazioni più rappresentative, ed eventualmente migliorarlo con una contrattazione aziendale, scelga di frazionare e impoverire ancora di più il mondo del lavoro adottando un ennesimo contratto di primo livello di cui nessun lavoratore sentiva davvero il bisogno”.