Si è aperta la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale per i lavoratori e le lavoratrici dei Consorzi di bonifica 2023-2026, in anticipo rispetto alla scadenza del contratto, anche in considerazione della particolare fase che stiamo attraversando, tra emergenza post pandemica, conflitto ucraino e crisi economica. Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil hanno esposto alla controparte i punti centrali contenuti in piattaforma. 

“La piattaforma – hanno spiegato Fai, Flai e Filbi – si focalizza sull’ampliamento di diritti e tutele delle lavoratrici e dei lavoratori e per gli strumenti di consolidamento del settore, oggi ancora più strategico per il Paese davanti alle sfide della transizione ecologica e della messa in sicurezza del territorio. Una piattaforma costruita con l’ambizione di valorizzare i Consorzi di bonifica, che oltre ai servizi garantiti all’agricoltura devono sempre più svolgere una funzione fondamentale per la difesa dell’ambiente e la valorizzazione del territorio, essenziale alla luce dei recenti eventi alluvionali, dalle Marche a Ischia per citare gli ultimi, e dei fenomeni di siccità che hanno colpito l’intero Paese nei mesi scorsi”. 

“Al centro il tema dell’organizzazione del lavoro, a partire dalla necessaria rivisitazione dell’impianto classificatorio, così come il rafforzamento delle relazioni sindacali, sia a livello nazionale che nei singoli consorzi; la sicurezza, il tema degli appalti; il lavoro degli addetti a tempo determinato; la conciliazione dei tempi vita-lavoro. 

Sul salario è stata avanzata una richiesta di aumento del 6,5% sul biennio 2023-2024, mantenendo la durata quadriennale del contratto. L’obiettivo è essere all’altezza del contesto inflazionistico, tenendo conto della estrema volatilità dell’attuale congiuntura economica. Oltre alla richiesta salariale, si ravvede la necessità di superare il pesante scarto che negli ultimi 20 anni ha acuito la distanza tra i lavoratori più anziani e quelli più giovani, riconoscendo a questi ultimi la giusta valorizzazione; così come il riconoscimento del ruolo, della professionalità e del lavoro degli avventizi, categoria fondamentale per le attività degli enti”. 

“Esprimiamo soddisfazione per l’apertura di questa trattativa e per il clima nel quale si è tenuta. In questa fase così delicata e critica per il Paese – concludono Fai, Flai, Filbi – si ribadisce l’importanza della contrattazione e del ruolo delle parti sociali”. La delegazione trattante tornerà a riunirsi il 23 gennaio e il 1° febbraio.