“Sosteniamo e promuoviamo la manifestazione nazionale, indetta per il 18 novembre da studenti e realtà sociali, che oggi si sono ritrovati davanti al ministero dell’Istruzione, a Roma, per spiegare le ragioni della protesta, a un mese esatto dalla mobilitazione". Lo dichiara in una nota la Fiom Cgil nazionale.

"Le tragiche e inaccettabili morti di Lorenzo Parelli, Giuseppe Lenoci e Giuliano De Seta, tre giovani studenti in alternanza scuola lavoro, sono emblematiche dei problemi che attraversano la scuola e gli stessi luoghi di lavoro: per nessun motivo studentesse e studenti durante il proprio percorso scolastico possono essere messi a rischio negli ambienti produttivi, mai l’alternanza scuola lavoro può trasformarsi in lavoro, per giunta non retribuito", prosegue il comunicato della Fiom.

"Riteniamo indispensabile un ripensamento dell’alternanza scuola lavoro, oggi Pcto. Inoltre, occorre investire sulla scuola pubblica per qualificare i percorsi della formazione umanistica e tecnica, quest’ultima anche per contribuire a progettare i futuri modelli produttivi e di organizzazione della produzione, per innovare i prodotti e i processi, renderli ambientalmente e socialmente compatibili", continuano le 'tute blu' della Cgil.

"La scuola deve mettere in campo, in relazione con il sindacato, percorsi di avvicinamento al lavoro che parta dalla conoscenza dei diritti contrattuali e di legge dentro i luoghi di lavoro. Per tutte queste ragioni, siamo al fianco delle studentesse e degli studenti per costruire un modello di scuola e di società più giusto, equo, inclusivo”, conclude la Fiom.