In piazza per non dimenticare e per “ricordare”. Non dimenticare l’assalto fascista che lo scorso 8 ottobre ha devastato la sede della Cgil di corso d’Italia. E per ricordare a tutti che il lavoro – con i suoi valori e i suoi diritti– deve essere al centro di qualsiasi progetto di società si voglia costruire. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha presentato con un’intervista a la Repubblica la manifestazione organizzata dalla Cgil il prossimo sabato a Roma, con un corteo che partirà da piazza della Repubblica per arrivare a piazza del Popolo.

Affrontare il disagio sociale

Che poi i due temi sono strettamente legati perché, spiega il sindacalista, “quell'attacco e altri simili in Europa sono anche il frutto del disagio sociale che cresce e delle condizioni di lavoro e vita che peggiorano. Sono preoccupatissimo per quello che può succedere ora in Italia. Le prossime settimane saranno esplosive”. 

Il pensiero non può non andare alle recenti elezioni e al risultato che ha portato a Fdi a essere il primo partito italiano e dunque a poter esprimere il prossimo premier. Ma qui Landini è netto: “Faccio una distinzione molto netta. Chi ha assaltato la nostra sede è oggi sotto processo, rispettiamo quindi il lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura. Altra cosa sono i partiti che si presentano alle elezioni e vengono eletti democraticamente”.

E ancora: “Siamo abituati a giudicare i governi per come agiscono. Lo abbiamo fatto con tre esecutivi di diversa configurazione politica negli ultimi cinque anni. Continueremo a farlo ora”. Detto questo, “le organizzazioni che si richiamano espressamente al fascismo vanno sciolte perché sono fuori dalla Costituzione”. 

Proteggere i più fragili

Ma cosa si aspetta la Cgil dal prossimo governo? Per il segretario generale della Confederazione di corso d’Italia “c'è un'emergenza sotto gli occhi di tutti: il problema drammatico delle bollette. Bisogna ragionare subito su come proteggere i lavoratori più fragili, i pensionati, le imprese. Farlo con l'Europa, mettendo un tetto al prezzo del gas, i cui aumenti sono frutto anche di speculazioni finanziarie, costituendo un nuovo fondo come ad esempio Sure del periodo Covid”. 

Se il problema è di rango tale che va affrontato sul piano continentale, tuttavia anche l’Italia è chiamata ad agire. serve dunque “un fondo nazionale straordinario di solidarietà aumentando e ampliando la tassa sugli extraprofitti ad altre grandi imprese”. Un fondo che potrebbe essere utilizzato, aggiunge, “sia per contribuire sia per rateizzare le bollette di imprese e cittadini per un periodo molto lungo. E poi alzare il tetto Isee da 12 mila a 20 mila euro per il bonus sociale in bolletta”.

Lavoro: è tempo di risposte

L’avvertenza è che in caso di mancate risposte (“Come sindacato rivendichiamo il diritto di avanzare proposte e di essere coinvolti prima che il governo decida. Non sempre è successo negli ultimi anni”) “non temiamo certo di tornare in piazza. Questo è il tempo delle risposte e delle scelte concrete”. 

Il numero uno della Cgil ha poi confermato la sua contrarietà alla flat tax, mentre ha ribadito che il reddito di cittadinanza non va abolito, ma caso mai migliorato e noi “abbiamo le nostre proposte”. Per quanto riguarda le pensioni, “quota 41 risolve solo uno dei problemi. Poi ci sono i giovani e le donne da tutelare. E una flessibilità in uscita da garantire: non si può uscire a 70 anni, non tutti i lavori sono uguali”.

Nell’intervista anche un passaggio importante sulla politica: “C'è un problema che riguarda tutti i partiti. Lo segnaliamo da anni, lo scollamento tra rappresentanza politica e mondo del lavoro. Chi vuole recuperare la fiducia persa deve ripartire dai temi e dai bisogni reali delle persone”. Proprio per questo, lo slogan scelto la mobilitazione di sabato è netto: “lo slogan dell'8 ottobre è il nostro appello e il nostro programma: ‘Italia ed Europa ascoltate il lavoro’".