Fisac Cgil e Fabi hanno indetto lo stato di agitazione dei lavoratori di Banca Investis. A motivare la protesta, la situazione di grave criticità dell'istituto, i timori per la stabilità occupazionale e il futuro della banca “nel quadro dell'operazione di riorganizzazione e ristrutturazione che non sta tenendo conto degli impegni assunti con le organizzazioni sindacali”. Nel novembre 2019, infatti, Banca Investis (allora Gruppo Banca Intermobiliare) siglò un accordo con l'obiettivo anche d'intraprendere misure per mitigare le conseguenze della ristrutturazione.

Lo stato di agitazione implicherà il blocco delle relazioni industriali, il rigoroso rispetto dell'orario individuale di lavoro con disconnessione dai dispositivi aziendali, l'organizzazione di presìdi sindacali presso le sedi di Torino e Milano e la proclamazione di una giornata di sciopero nel rispetto della normativa prevista per il settore (quindi avviando la procedura del tentativo di conciliazione in Abi).

“È proprio a fronte di simili risultati, frutto di un lavoro collettivo, che appare poco comprensibile e preoccupante la scelta aziendale di una totale chiusura e diniego di fronte a tutte le richieste volte a mitigare le conseguenze sui lavoratori dell'accordo del 2019, che prevedeva anche il trasferimento di un numero cospicuo di lavoratori dalla sede di Torino a quella di Milano, o a concedere istituti previsti dalla contrattazione di settore o da iniziative legislative del periodo”, denunciano i sindacati: “Dichiarare lo stato di agitazione e proclamare lo sciopero è quindi oggi l'unica possibilità da poter agire per evidenziare la reale situazione interna alla ricerca di chiare risposte e soluzioni per porvi rimedio”.