Si è svolta oggi la seconda seduta di trattativa per il contratto istruzione e ricerca 2019-21, un contratto scaduto da tre anni e sei mesi e che, pur interessando la più vasta platea di lavoratori pubblici, arriverà ultimo al traguardo della sottoscrizione rispetto agli altri comparti del pubblico impiego. Lo rende noto la Flc Cgil, in un comunicato.

"Da ciò - scrive il sindacato - la necessità di un’accelerazione nelle sedute di trattativa anche per giungere in tempi brevi alla drittura di arrivo, ben consapevoli in ogni caso che, dovendosi per la Flc sottoporre qualsiasi accordo all’approvazione dei lavoratori, non si potrà che concludere a scuole e posti di lavoro in piena attività".

Inoltre la Federazione aggiunge: "Si sgombri il campo da ogni equivoco, questa la nostra posizione: si aprano subito i tavoli sui singoli settori e si chiuda presto il contratto 2019-21, stanziando risorse aggiuntive non rimediate all’ultimo momento. Per quanto riguarda la scuola, rimane aperta la questione salariale dei docenti a cui si aggiunge l’inaccettabile intervento governativo con il decreto 36 in corso di conversione in legge. Il governo investa in istruzione e ricerca e avvicini finalmente i salari del personale italiano agli stipendi dei colleghi europei, procedendo tramite atti di indirizzo e non tramite atti fuori dall’ordinamento contrattuale come il dl 36/2022".