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Alternanza scuola-lavoro

Ancora un infortunio, ustionato un giovane studente

nuovo evento caricato da il 09-08-2013 1123 RAGAZZI AL LAVORO IN UN OFFICINA METALMECCANICA FOTO DI © GAETANO LO PORTO/SINTESI
Foto:  GAETANO LO PORTO/SINTESI
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È successo in una carrozzeria a Merano, in provincia di Bolzano. Un ritorno di fiamma ha investito il ragazzo, 17 anni. Ferito anche un operaio di 36 anni. Gli studenti annunciano mobilitazioni. La Cgil Agb: "Gravissimo episodio". È il terzo dall'inizio dell'anno. Cgil e Flc nazionali: non più rinviabili interventi di modifica normativa

Uno studente di 17 anni è rimasto ustionato, ieri (20 maggio), mentre era impegnato in un percorso di alternanza scuola-lavoro in un'officina a Merano, in provincia di Bolzano. È il terzo grave incidente, dall'inizio dell'anno, dopo la morte di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci. Il ragazzo - rende noto l'Unione degli studenti, UdS - era in regime di Percorso per le competenze trasversali e l'orientamento (Pcto), ed "era impiegato in una carrozzeria, durante un percorso di alternanza scuola-lavoro, quando si è verificato un ritorno di fiamma che lo ha colpito. Ora si trova in condizioni molto gravi", in prognosi riservata e in pericolo di vita, dopo essere stato trasferito dall'ospedale San Maurizio di Bolzano a un centro specializzato in Baviera, a Murnau. Nell'incidente è rimasto ferito anche un operaio di 36 anni. 

"Non staremo a guardare, il lutto non ci basta: seguiranno scioperi e mobilitazioni studentesche in tutto il paese'', annunciano gli studenti.

"Allo studente, di appena diciassette anni, rimasto gravemente ustionato durante un'esperienza di apprendimento in contesto lavorativo a Merano, rivolgiamo anzitutto l'augurio di una pronta guarigione, e alla famiglia e ai suoi compagni desideriamo inviare un abbraccio solidale". Così il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari e il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli, in una dichiarazione congiunta. "Non è purtroppo la prima volta - sottolineano i due dirigenti sindacali - che si verificano episodi del genere, anzi negli ultimi mesi i casi sono sempre più frequenti. In questo caso sembra evidente che l'infortunio sia avvenuto in una situazione di lavoro 'ordinario' e non di apprendimento in contesto lavorativo, come invece dovrebbe essere secondo le norme che regolano sia i Pcto (ex alternanza scuola/lavoro) sia gli stage". 

"A questo punto - proseguono Ferrari e Sinopoli - non possiamo più accontentarci delle parole o degli impegni generici da parte di chi rappresenta le istituzioni. Va aperto, con urgenza, un tavolo con il ministero dell'Istruzione e il ministero del Lavoro per condividere gli interventi di modifica normativa che non sono più rinviabili. La nostra richiesta è stata avanzata da tempo e non ha ancora avuto seguito. Occorre una riflessione sull'obbligatorietà dei Pcto, che spesso induce le scuole a una selezione non approfondita delle realtà aziendali dove vengono mandati gli studenti, e serve investire sulla qualificazione dei tutor aziendali che devono accompagnare i ragazzi in questi progetti". 

"Gli standard in cui avvengono le esperienze didattiche in ambito lavorativo - aggiungono i due segretari - devono essere idonei e vincolanti per le imprese coinvolte, nel rispetto rigoroso dei diritti delle studentesse e degli studenti. Tenendo conto che non tutti i contesti d'impresa sono formativi e non tutti sono sicuri". "Anche il Presidente della Repubblica - concludono Ferrari e Sinopoli - ha pronunciato un discorso inequivocabile sul tema, che non può cadere nel vuoto, perché stiamo parlando di ragazze e ragazzi che non possono subire danni fisici, a volte addirittura letali, nel corso di un progetto formativo. Il nostro impegno a fianco degli studenti proseguirà fino a quando non verrà garantita una formazione in totale sicurezza. Tutti devono assumersi le proprie responsabilità"

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La Cgil/Agb è "costernata da questo nuovo gravissimo episodio a Merano e in attesa che vengano accertate le responsabilità esprime tutta la sua vicinanza a entrambi i feriti". Così il sindacato in una nota. "Ancora una volta - prosegue la Cgil - uno studente rimane coinvolto a dimostrazione che il sistema non va, nonostante tutto quello che è successo, la sicurezza non è parte fondamentale e connaturata all'attività lavorativa né a quella di trasferimento delle conoscenze a chi si approccia al mondo del lavoro in età giovanissima. Il Primo maggio c'è stato l'impegno istituzionale per una decisa virata rispetto al Comitato salute e sicurezza che dovrebbe concentrarsi sulla prevenzione. L'urgenza - conclude la Cgil - è purtroppo drammaticamente confermata".

Anche la Rete degli Studenti Medi chiede di cambiare subito il sistema scuola-lavoro: "Nel 2022 abbiamo avuto due incidenti mortali, quelli di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, e altri incidenti gravi sui luoghi di lavoro che - ricorda Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi - hanno coinvolto studenti e studentesse. Abbiamo una proposta che cambia integralmente il rapporto tra scuola e lavoro. Vogliamo luoghi sicuri, investimenti sugli ispettorati del lavoro e che studenti e studentesse rimangano fuori dalla produzione. Dobbiamo imparare e formarci, non essere esposti a rischi e incidenti. Il ministero ci convochi e intervenga subito", conclude. 

Secondo i carabinieri intervenuti nell'officina, il giovane stava utilizzando sostanze chimiche per effettuare una pulizia industriale e il contatto con uno strumento alimentato a energia elettrica avrebbe innescato le fiamme.