“É di qualche ora fa la notizia che, su indicazioni regionali, si stia intervenendo al Cardarelli per provare a dare una prima risposta al sovraffollamento dell’area critica di emergenza sanitaria, comprendente Pronto Soccorso, Triage e Osservazione Breve Intensiva, dove da giorni persistono un numero eccessivo di barelle con pazienti in attesa ricovero. Sembra che le prime indicazioni riguardino la chiusura dei due reparti Covid, allocati nella palazzina H, con il trasferimento dei pazienti alla AO dei Colli e alla AOU Federico II, in questo modo i posti resisi disponibili verranno utilizzati per il ricovero dei pazienti attualmente ancora in PS/OBI". È quanto si legge in una nota diffusa dalla Funzione Pubblica Cgil area metropolitana di Napoli.

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"Questa soluzione - secondo la Fp Cgil Napoli - va nella direzione di dare dignità ai pazienti e ai lavoratori garantendo loro migliori condizioni assistenziali e di lavoro. A questo punto però una domanda sorge spontanea: se la soluzione per dare risposte immediate al disagio dei pazienti e dei lavoratori era così semplice, perché si è dovuto attendere che il caso scoppiasse la notte del 29 Aprile con 172 barelle in area critica di emergenza?"

"La soluzione adottata - ricorda il sindacato - arriva dopo un presidio davanti al pronto soccorso e dopo una conferenza stampa e dopo la vasta eco mediatica della problematica sulle maggiori organi di informazione nazionali con la lettera di dimissioni presentata da 25 medici. Possibile che non si individuino le responsabilità di questa inaccettabile situazione organizzativa che lede la dignità dei cittadini in un momento di fragilità e la dignità degli operatori sanitari?"