Dopo anni di politiche neoliberiste e di austerità, il mondo del lavoro vive oggi l'assenza di rappresentanza politica e, spesso, perfino di interlocutori attenti alle ragioni dei lavoratori. È l'allarme lanciato dai rappresentanti dei principali sindacati europei durante il confronto per stabilire un nuovo patto tra mondo del lavoro e partiti progressisti europei. Negli ultimi anni – hanno sottolineato in molti – la politica è diventata sempre più autoreferenziale, considerando le proposte del sindacato come espressione di un modello superato. Questo mentre in molti paesi si mettono in campo azioni per limitare la libertà sindacale.

Una crescente distanza tra mondo del lavoro e rappresentanza politica che ha rafforzato i populismi e i nazionalismi, mentre l'area progressista si è progressivamente indebolita. Allo stesso tempo, le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici sono rimaste indietro rispetto ai processi di trasformazione del lavoro e dell'economia, lasciati alla sola logica del mercato. Senza una nuova connessione tra la rappresentanza sociale e la politica di sinistra, sia i sindacati che i partiti progressisti rischiano di essere indeboliti in un momento in cui la destra si rafforza politicamente e i processi di concentrazione economica monopolistica aumentano.

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Lavoro

Malorgio, Filt: «Una nuova connessione tra sindacato e politica a partire dai trasporti»

Per il leader della federazione dei trasporti della Cgil le priorità sono posti di lavoro di qualità, salari equi e condizioni di lavoro sane e sicure, stabilite attraverso la contrattazione collettiva. «Vogliamo rimettere le persone e il lavoro al centro del dibattito politico – dichiara – e contrastare un’ideologia centrata sul mercato che contrappone cittadini e consumatori ai lavoratori»
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La richiesta che arriva dalla tre giorni partenopea è quella di un'Europa che si renda protagonista di  una nuova mobilitazione di forze politiche progressiste e sindacali per nuovi diritti sociali e migliori condizioni di vita e di lavoro. L'abbandono della logica dell'austerità, norme progressiste in materia sociale come il Pilastro europeo dei diritti sociali, direttive come quella sui salari minimi, la trasparenza salariale sulla protezione dei lavoratori per garantire una transizione ecologica socialmente giusta, per garantire maggiore equità e un lavoro più dignitoso, meglio retribuito e più sicuro. I trasporti, con il loro carattere transnazionale e la loro nuova centralità, possono essere un campo dove questa riconnessione può essere testata.