Nella giornata di ieri, mercoledì 13 aprile, è stato sottoscritto tra la Fiom Cgil di Bologna, le Rsu e la direzione aziendale della Transtecno (importante azienda di Anzola nell’Emilia Romagna che occupa 140 dipendenti e fa parte del gruppo Interpump) il primo accordo integrativo aziendale, che perciò diventa anche un risultato storico. A dimostrazione dell’assoluta rilevanza dell’accordo, il voto inequivocabile di lavoratrici e lavoratori: l’intesa, infatti, è stata approvata all’unanimità, con 100 voti favorevoli su 100 votanti. Nonostante il periodo d'incertezza economica e sociale e il recente innalzamento del costo delle materie prime e dei costi dell’energia, il contratto integrativo aziendale va nella direzione di migliorare le condizioni lavorative e salariali dei lavoratori.

Fra gli elementi più significativi dell’accordo, segnaliamo i seguenti: verrà erogato un premio di risultato massimo annuo di 650 euro uguali per tutti; al welfare del contratto nazionale si aggiungono ulteriori 200 euro di welfare aziendale per il triennio di vigenza dell'integrativo; il contributo aziendale per la mensa viene portato a 6,50 euro; vengono istituite 12 ore di permesso retribuito per visita medica per tutti i lavoratori e per i loro congiunti fino al primo grado; si incrementano le casistiche per poter usufruire dell’anticipo del Tfr. Vi è poi un ulteriore aspetto molto significativo inerente l’ambiente di lavoro. l’officina verrà dotata di aria condizionata e ciò migliorerà concretamente le condizioni di lavoro di tutti.

L’accordo è stato possibile grazie al grande lavoro di ascolto svolto dai delegati, nonché grazie alle sollecitazioni e al contributo di tutti i lavoratori della Transtecno che non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno alle Rsu, in particolar modo nei momenti più delicati della trattativa. La Fiom provinciale esprime soddisfazione per il risultato raggiunto, che conferma la contrattazione collettiva quale strumento prezioso per migliorare le condizioni di lavoro e il salario; uno strumento, quindi, da difendere e aggiornare, ma anche da estendere in tutte quelle aziende del territorio che oggi ne sono prive.