“Nonostante gli sforzi fatti con l’aggiornamento dei prezziari del secondo semestre 2021 e i possibili adeguamenti di Rfi (Anas non è ancora pervenuta), ogni giorno che passa si rischia il fermo generalizzato dei cantieri, in particolare delle opere pubbliche degli enti locali e delle opere complementari al Pnrr, mettendo a rischio già nei prossimi mesi almeno 30/40 mila posti di lavoro. Servono interventi urgenti, strutturali e diversificati se vogliano salvaguardare occupazione e ripresa economica”. Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil.

“Come sindacato delle costruzioni, unitariamente, abbiamo avanzato precise proposte per evitare che si chiudano i cantieri o che si scarichino sui lavoratori, in termini di più ore di lavoro e meno sicurezza, l’aumento dei costi delle materie prime, soprattutto per tutti quegli appalti assegnati tra il 2018 e il 2020 (e relativi prezzi), anche con significativi ribassi, e solo ora in esecuzione. Occorre agire la leva degli adeguamenti automatici dei prezzi delle materie prime e dei semilavorati in base al principio del tempo di esecuzione e non di assegnazione con una norma generale che valga tanto per le stazioni appaltanti nazionali che per le tante stazioni appaltanti locali, distinguendo tra aumenti connessi a una reale inflazione da produzione e aumenti da speculazione per cui occorre il coraggio d'introdurre prezzi calmierati”.

“Dobbiamo posticipare le varie scadenze – continua Genovesi – per l’utilizzo dei vari incentivi per l’edilizia privata a partire dal 110%, anche a parità di saldi per la finanza pubblica, abbassando la febbre da eccesso di domanda e permettendo di diluire nel tempo la richiesta di materiali. Occorre introdurre infine meccanismi di adeguamento dei tariffari regionali in base alle Linee Guida del Mims prevedendo, dopo un periodo d'inerzia e non aggiornamento da parte delle Regioni, forme di automatismo”.

“Se vogliamo da una parte provare a mettere sotto controllo l’inflazione da speculazione e dall’altra salvaguardare i lavoratori del settore, il Governo non deve escludere nulla in queste ore così complesse, anche tenendo conto che molti dei cantieri in essere oltre che in programma sono dedicati a infrastrutture di trasporto merci e persone (a partire dai corridoi europei) più sostenibili, al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, alla riqualificazione e rigenerazione delle nostre città in termini anche di contrasto a vecchie e nuove povertà. Insomma sono in gran parte gli obiettivi di quella Agenda Onu e della Next Generation Ue per cui, dopo la Pandemia, l’Unione Europea aveva cambiato agenda politica e strumenti economico-finanziari”.