"Con un colpo di reni la nuova Giunta, appena insediata, ha deliberato l’approvazione dei bandi di concorso in attuazione del Piano dei fabbisogni triennale 2021-2023". Inizia così un comunicato congiunto firmato dai segretari dei sindacati lucani, Giuliana Pia Scarano, Giovanni Sarli e Antonio Guglielmi, rispettivamente di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. "Se da un lato questo moto improvviso sembra rispondere alle nostre denunce e alle richieste reiterate di nuove assunzioni, assolutamente indispensabili per garantire un adeguato funzionamento della macchina amministrativa, non possiamo non rilevare che le nostre richieste di apertura di un tavolo di confronto sul piano assunzionale sono state completamente eluse.

Nelle settimane scorse, a seguito delle notizie di stampa relative alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale degli avvisi per 214 nuove assunzioni tra Regione Basilicata e Arlab, subito smentite dalla Regione stessa, abbiamo sollecitato la convocazione di un incontro urgente chiedendo la rimodulazione e l’aggiornamento del piano al 2022 e che gli avvisi fossero banditi solo a seguito di tale aggiornamento. Richiesta puntualmente disattesa.

Oltre a rilevare che i bandi approvati non prevedono alcuna valorizzazione per l’attività prestata a vario titolo presso la Regione Basilicata - e vi sono diversi lavoratori che operano nell’amministrazione regionale - prendiamo atto della revoca, a nostro avviso non adeguatamente motivata, delle procedure concorsuali indette nel lontano 2009, che pure hanno generato, all’epoca, tante aspettative nei giovani lucani.

Inaccettabile poi che si bandiscano concorsi senza prevedere la contestuale assunzione dei restanti 6 idonei della procedura di stabilizzazione che ha riguardato 112 unità di personale e la trasformazione full time dei rapporti di lavoro attualmente in part time (personale agronomo e forestale e personale stabilizzato). Effettuare nuove assunzioni senza prima procedere alla trasformazione dei rapporti di lavoro a tempo parziale in essere avrebbe il sapore di una mortificante beffa per questi lavoratori. Come pure riteniamo debba procedersi con celerità al completamento delle procedure relative alle progressioni verticali del personale dipendente, tuttora sospese.

È inoltre opportuno evidenziare che per il 2022 era anche previsto nel piano assunzionale l’avvio della procedura di stabilizzazione di n. 6 unità in categoria C. Né si comprende, relativamente al bando per la dirigenza, quale sia la logica sottesa alla individuazione così puntuale di specifiche lauree per ciascuna area dei posti messi a concorso, scelta che di fatto esclude dalla partecipazione con riserva di posti per gli interni molti funzionari dell’ente le cui lauree non sono incluse nei requisiti di ammissione né equiparabili o equipollenti alle lauree elencate. Il tutto in assenza di un aggiornamento dell’Ordinamento professionale dell’ente.

Di tutto ciò non abbiamo alcuna traccia né conosciamo quali siano gli intenti dell’amministrazione regionale che, procedendo con queste modalità, persevera in un modus operandi che sfugge al confronto democratico e genera all’interno dell’ente un serpeggiante malcontento. È inammissibile che, in una fase in cui la macchina amministrativa dovrebbe, con incedere veloce, perseguire i suoi obiettivi istituzionali e stare al passo con le scadenze imposte dagli step progettuali legati al Pnrr, si facciano scelte divisive alimentando un clima di generalizzato disagio tra i lavoratori dell’ente. Ribadiamo, pertanto, l’assoluta urgenza di una convocazione da parte della Regione in assenza della quale preannunciamo la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Regione Basilicata".