Si è tenuto oggi un primo incontro preliminare sulla cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione con Acciaierie d’Italia, ex Ilva, presso la sede di Confindustria a Roma. "L’accordo del settembre del 2018 con il governo e con l’azienda era molto complesso e aveva al centro il tema della piena occupazione. La risalita produttiva e le prospettive strategiche del gruppo, a partire dallo stabilimento di Taranto, dovevano accompagnarsi con una progressiva fuoriuscita dalla cassa integrazione e la rioccupazione dei lavoratori in amministrazione straordinaria".  Lo dichiarano Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil e Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile siderurgia.

"Questi principi - spiegano - per noi non sono in discussione, qualsiasi strumento transitorio legato all’incertezza degli assetti societari e delle prospettive a regime della produzione e dell’occupazione non può prevedere il riconoscimento di esuberi strutturali".

L’azienda, da parte sua, "ha affermato che non intende dichiarare esuberi nel momento in cui conferma importanti investimenti per Taranto che riguardano il rifacimento dell’altoforno 5, la messa a regime della produzione dell’altoforno 4, la costruzione di un forno elettrico e il consolidamento degli impianti a valle della fusione (acciaierie, treni nastri e laminazione)". 

"Tutto ciò dovrà essere verificato insieme al piano industriale, agli investimenti, e alle missioni produttive e ai livelli occupazionali per ogni stabilimento con il coinvolgimento dei due Ministeri interessati: per queste ragioni restano molti nodi irrisolti”, concludono.