“Con l’approvazione ieri in Senato della legge delega sugli appalti e relative modifiche introdotte dalla Commissione Lavori Pubblici, diverse richieste avanzate unitariamente da FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil e sostenute dalle stesse confederazioni sono state accolte, a tutela dei lavoratori delle costruzioni, della legalità e della qualificazione di impresa. Diamo atto al Parlamento e al governo di questo positivo lavoro”. Così dichiarano in una nota i segretari generali di FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Vito Panzarella, Enzo Pelle e Alessandro Genovesi.

“Nel testo è stata accolta una richiesta storica del sindacato delle costruzioni, cioè l’esclusione in ogni caso non solo dei costi per la sicurezza, ma anche dei costi della manodopera dalla possibilità di ribassi. Pur rimanendo alcuni punti aperti - affermano i segretari - è stato inserito il principio di inderogabilità delle misure a tutela del lavoro, della sicurezza, del contrasto al lavoro irregolare, della legalità e trasparenza, da cui dovranno discendere precisi obblighi come attualmente previsti, per esempio, dagli articoli 30 e 105 del codice vigente. Positivi anche i richiami all’accorpamento e alla riorganizzazione delle stazioni appaltanti, alla Banca dati dei contratti pubblici, al fascicolo virtuale dell’operatore e relativi motivi di esclusione”.

“Positivo – continuano Panzarella, Pelle e Genovesi – è aver chiarito che è necessario garantire l’applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di set­tore, tenendo conto, in relazione all’oggetto dell’appalto e alle prestazioni da eseguire anche in maniera prevalente, e che dovranno essere garantite le stesse tutele economiche e normative per i lavoratori in sub appalto rispetto ai dipendenti dell’appaltatore oltre che il contrasto al lavoro irregolare. Si tratta della conferma delle tutele positive attuate in materia di congruità (decreto ministeriale 143 del 2021 in attuazione della legge di semplificazioni del 2020) e con il recente decreto 77/2021”.

Nella direzione giusta va anche, secondo i tre segretari "aver indicato tra i criteri di qualificazione delle imprese anche l’adeguata attrezzatura tecnica e l’organico, nonché la previsione di meccanismi obbligatori di revisione dei prezzi al verificarsi di particolari condizioni non prevedibili al momento dell’offerta, come richiesto dal sindacato e dall'avviso comune sottoscritto il 3 marzo scorso con l’Ance e le cooperative”.

“Ora occorre che la Camera renda tutte queste tutele obbligatorie in fase di gara, in coerenza con il principio di inderogabilità inserito nel testo del Senato. Ma soprattutto occorrerà presidiare la traduzione della legge delega nei decreti legislativi, in coerenza con il messaggio che il Parlamento consegna al Governo: servono regole chiare e semplici, serve giungere ad una sorta di Testo unico sugli appalti senza stravolgere quanto consolidato in questi anni, si devono tenere sempre insieme semplificazione, qualità di impresa, tutele dei lavoratori”, concludono i segretari.