"Gli Ispettorati sono gli avamposti istituzionali nella lotta alle irregolarità sui luoghi di lavoro. La separazione dell'intero apparato ispettivo dal ministero del Lavoro doveva servire a fronteggiare meglio l'illegalità diffusa nel mondo del lavoro. Quell'operazione 'a costo zero' rischia di presentare il conto ai 4.000 dipendenti dell'Ispettorato nazionale del lavoro (di cui ormai appena 150 nelle Marche con una carenza di almeno il 40% dell’organico), oggi esclusi dai lungamente attesi aumenti delle indennità che vanno dai 1.500 ai 2.500 euro annui di perequazione, già accordata a tutti i lavoratori dei ministeri. Si tratta di lavoratori di un ente cui è affidata non solo la lotta agli illeciti sul lavoro ma, con le recenti disposizioni normative, anche la tutela della sicurezza sul lavoro", affermano Matteo Pintucci e Giorgio Paterna della Fp Cgil Marche e Francesco Todaro della Fp Cisl regionale.

Sciopero il 4 marzo, per l’intero turno, degli Ispettorati del lavoro delle Marche. Nell'occasione, sono previsti presìdi e assemblee per tutta questa settimana.

"Se a questo, si aggiunge la mancanza di una formazione specifica, di adeguati requisiti di competenza nella selezione del personale, emerge un quadro di svilimento dell'attività svolta dagli Ispettorati del Lavoro. Il tutto proprio nel momento in cui la loro presenza diventa sempre più necessaria e insostituibile nella lotta al mondo del lavoro nero, del caporalato e della tutela della sicurezza dei lavoratori. Perciò, chiediamo al Governo un cambio di rotta rispetto a questa discriminazione nei confronti dei dipendenti degli Ispettorati del lavoro e che promuova investimenti sia economici sia di formazione per rispondere adeguatamente alla lotta all'illegalità diffusa nei luoghi di lavoro", concludono i dirigenti sindacali.