Ancora in crescita, nel 2021, gli infortuni sul lavoro nelle Marche: è quanto emerge dai dati elaborati dall’Ires Cgil Marche. Nell’anno appena trascorso, sono stati denunciati 16.306 infortuni, 592 in più rispetto al 2020 (+3,8%). Non solo: nella Regione si registra una crescita superiore rispetto al dato nazionale con gli infortuni sostanzialmente stabili (+0,2%).  Giovani e precari sono i più colpiti: l’incremento è del 46,6% tra gli under 20 e del 16,6% nella fascia dai 20 ai 29 anni.

La crescita complessiva registrata nella Regione è dovuta al significativo aumento degli infortuni in itinere, che aumentano del 23,1% (442 denunce in più) mentre rimangono pressoché stabili gli infortuni in occasione di lavoro (+1,1%). Gli infortuni sono cresciuti nell’ultimo anno sia nell’industria e servizi (+1,1%, 154 in più) sia nel pubblico (548 in più, +43,9%). Nell’agricoltura, invece, gli infortuni diminuiscono di 110 unità (-1,1%).

“E’ sempre più emergenza – dichiara Giuseppe Galli, segretario regionale della Cgil Marche –; anche nella nostra Regione bisogna tenere alta l’attenzione, specialmente per i giovani e le fasce più deboli. Da tempo, stiamo sollecitando la Giunta a muoversi sul fronte della prevenzione per incrementare gli organici degli ispettori del lavoro, a partire dall’Asur, anche in vista degli investimenti di opere infrastrutturali previsti per le Marche nel Pnrr”.

Analizzando gli infortuni sul luogo di lavoro della gestione industria e servizi, emerge come il settore in cui gli infortuni siano maggiormente cresciuti è quello del trasporto e magazzinaggio, con un aumento di 205 unità (+40,5%). C’è un incremento significativo anche nel settore delle costruzioni (+23,9%) e nelle attività manifatturiere (+18,3%). Tuttavia, all’interno di queste ultime la situazione non si presenta omogenea: si passa dal +17,6% nella meccanica al +28,8% nella chimica, gomma e plastica. Una diminuzione rilevante si verifica, invece, nell’agricoltura e nella sanità e assistenza sociale, che diminuiscono rispettivamente del 31,6% e 26,7%.

A fare le spese della crescita sono soprattutto le categorie più deboli. Mentre per i lavoratori di nazionalità italiana l’incremento registrato è più contenuto (+2%), è ben più consistente la crescita delle denunce tra i lavoratori extracomunitari: 354 denunce in più, +17,7%. Anche analizzando l’età, emerge come ad essere più colpite siano le fasce più deboli: gli incrementi maggiori si registrano nei lavoratori under 20 (+46,6%) e nella fascia 20-29 anni (+16,6%), ossia le fasce contraddistinte da maggiore precarietà.

Gli infortuni con esito mortale segnano una diminuzione rispetto al 2020 (-30,4%). Tuttavia, osservando la tendenza di lungo periodo, emerge che questi sono aumentati del 10,3% rispetto a dieci anni fa. Nelle Marche, nell'ultimo decennio, sono stati denunciati 190.000 infortuni sul lavoro di cui 390 mortali. Nel 2021 sono state denunciate 6.069 malattie professionali, in aumento del 24% rispetto all’anno precedente e dell’85,1% rispetto al 2011.