"Si richiederà l'invio di una foto a figura intera in costume da bagno o similare". Era lì, tra l'elenco delle cose da portare per fare domanda di lavoro come receptionist. Donna, massimo 30 anni, inglese fluente e foto in costume "o similare". A compilare la lista un'azienda napoletana di vigilanza privata che cercava una receptionist part time, 24 ore alla settimana per 500 euro netti. Di fronte a questo annuncio e alle polemiche che sono esplose sui social, il caso è arrivato al ministero del Lavoro che ha deciso di inviare gli ispettori.

"L'invio di una ispezione da parte del ministro Orlando nell'azienda napoletana di vigilanza e accoglienza che offriva un compenso di 5 euro l'ora con requisiti ingiustificabili, è un segnale forte nella lotta al contrasto di nuove forme di sfruttamento del lavoro e una risposta alle richieste avanzate dalla Cgil in sede ministeriale, appena pochi giorni fa - il commento del segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci -. Questo episodio è emblematico di quali siano le condizioni che spesso vengono offerte, soprattutto a giovani e donne: lavoro precario e sottopagato. Ci auguriamo che dopo l'ispezione, l'azienda proceda ad assunzioni stabili senza richieste di requisiti che ledono la dignità di lavoratori e lavoratrici".