Due ore di sciopero in provincia di Udine, con assemblee da svolgersi in tutti i luoghi di lavoro per rilanciare la campagna di presidio contro gli infortuni. L’iniziativa, lanciata da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil territoriali, ha inizio a partire da oggi (lunedì 24 gennaio). “La morte di Lorenzo – scrivono i sindacati – deve chiamare tutti a una riflessione: l’alternanza scuola lavoro può essere uno strumento utile per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro, ma non può e non deve portarli a correre alcun rischio per la loro salute e per la loro sicurezza”.

Per Fiom, Fim e Uilm c’è la necessità di “ripensare lo strumento, obbligatorio per acquisire i crediti attraverso le competenze trasversali che, ci sembra, porti le scuole a definire accordi con le imprese che si rendono disponibili, senza avere spesso le necessarie informazioni per verificare l’adeguatezza degli ambiti in cui mandano i loro studenti”.

I sindacati metalmeccanici di Udine chiedono che da subito “le imprese, le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali si assumano le proprie responsabilità perché questo non accada più. Vanno definiti criteri rigorosi per l’accreditamento delle aziende, devono essere stabiliti precisi ambiti di attività, soprattutto vanno stabilite procedure tassative di controllo coinvolgendo le Rappresentanze sindacali dove presenti, gli organismi paritetici territoriali e gli organi di controllo pubblici”.

Nelle aziende metalmeccaniche, viene evidenziato, “la pandemia e la necessità di rendere le fabbriche e gli uffici sicuri dal punto di vista sanitario, ha fatto sì che l’impegno di tutti si è concentrato sulle procedure di contenimento del contagio, facendo abbassare la guardia rispetto alle condizioni di lavoro e della sicurezza rispetto agli infortuni”.

Va inoltre sottolineato che il dlg. 81/08 “da molti anni oramai viene spesso applicato nelle aziende solo formalmente, attraverso procedure, documentazioni e imposizione di dispositivi di protezione individuale, e sempre meno con reali investimenti in salute e sicurezza attraverso reali modifiche degli impianti e degli ambienti di lavoro”.

In conclusione, si afferma che “Rsu e Rls, anche nell’ambito dei Comitati aziendali, si attiveranno con segnalazioni formali ai sensi dell’articolo 50 del dlg. 81/08, mettendo in luce tutte le situazioni di pericolo e di poca sicurezza, non perdendo di vista la rigorosa applicazione dei protocolli anti-Covid19”.