Ritirare le procedure di licenziamento collettivo L.223/91 attivate nei confronti delle oltre 1.200 lavoratrici e dei lavoratori ex Lsu e appalti storici, esclusi dal processo d'internalizzazione dei servizi di pulizie nelle scuole, e attivare il tavolo governativo per trovare soluzioni occupazionali per tutte le persone coinvolte. Lo hanno chiesto Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti nel corso dell’ultimo incontro nei giorni scorsi con le aziende coinvolte.

Le organizzazioni sindacali, durante il confronto, hanno contestato la natura e i contenuti del provvedimento, ritenendolo irricevibile. Tornano a sottolineare "la necessità indifferibile di assicurare continuità occupazionale e reddituale alle lavoratrici e ai lavoratori rimasti fuori dal percorso d'internalizzazione attivato dal ministero dell’Istruzione.

Le sigle hanno chiesto di mettere in sicurezza le persone attivando gli ammortizzatori sociali, anche a fronte dei nuovi interventi legislativi, contenuti nella Legge di Bilancio (art. 1, comma 960), che creano le condizioni per effettuare nuove e ulteriori assunzioni negli organici Ata".

Le imprese presenti non hanno accolto le richieste delle organizzazioni sindacali, che, anche per queste ragioni, non si sono rese disponibili a sottoscrivere alcun documento che potesse avvalorare la procedura attivata dalle imprese.

Filcams, Fisascat e Uiltrasporti "tornano quindi a sollecitare il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il ministero dell’Istruzione, la Conferenza delle Regioni e l’Anci a convocare urgentemente un incontro con tutte le parti coinvolte, al fine di individuare strumenti e soluzioni indispensabili per tutelare le lavoratrici e i lavoratori interessati, anche attraverso il ricorso allo strumento degli ammortizzatori sociali, in attesa di giungere a una soluzione occupazionale e reddituale definitiva per tutti, perché nessuno rimanga escluso".