Il 16 dicembre io sciopero perché voglio un paese più giusto. Voglio un paese che finalmente si occupi delle questioni vere: redistribuire la ricchezza e colmare la distanza che c’è tra i redditi di chi guadagna tanto da anni e di chi invece ha sempre guadagnato poco, molto spesso anche lavorando. Vogliamo invertire la tendenza degli ultimi 20 anni per questo non ci accontentiamo di questa legge di bilancio. E diciamo con chiarezza che è giusto scioperare, perché bisogna partecipare: le democrazie muoiono se non si fa sentire la propria voce. Bisogna votare e scioperare ed è assurdo aver sentito in questi giorni definire lo sciopero un atto di rassegnazione. È esattamente il contrario: bisogna riprendere la parola.