Io sciopero perché i metalmeccanici sono una categoria particolarmente esposta alla mancanza di risposte della finanziaria. Siamo alle prese con un’epocale transizione di sistema (ambientale, energetica e digitale), ma finora questa transizione si è tradotta nel lasciare i lavoratori in cassa integrazione o in Naspi. E siamo stati convocati dal governo soltanto per gestire crisi e delocalizzazioni, peraltro trovando quasi mai risposte adeguate nelle sedi istituzionali.

La finanziaria non affronta il tema delle politiche industriali e non prevede ammortizzatori sociali adatti a fronteggiare questa fase, nonostante siano a disposizione risorse senza precedenti. È una manovra che va contro il lavoro dipendente, le donne, il Mezzogiorno. E va contro i giovani: le assunzioni fatte in questi mesi sono tutte precarie, e le aziende, che stanno facendo grandi profitti, non hanno alcun vincolo a modificare questa prassi.

L’intervento sul fisco, poi, non è accettabile. Le aliquote dell’Irpef sono state ridotte, quindi si va verso la fine della progressività. E la scelta di appiattire le aliquote sempre di più penalizza chi guadagna di meno, i redditi bassi e medio-bassi. Sulle pensioni, infine, non è stato accennato nulla, neanche per quanto riguarda i lavoratori precoci e che svolgono lavori usuranti.