Contrastare il lavoro povero e precario, estendere gli ammortizzatori sociali a tutti, servizi per l’impiego e politiche attive pubblici ed efficienti, prevedere una pensione dignitosa di garanzia. In una parola, lavoro di qualità. Per questi motivi Nidil Cgil aderisce convintamente allo sciopero generale del 16 dicembre. L'appello all'adesione è rivolto anche ai milioni di lavoratori e lavoratrici, dipendenti somministrati a termine, collaboratori e autonomi, “deboli” dal punto di vista reddituale e delle tutele sociali. La mobilitazione e lo sciopero riguardano anche loro: oltre 5 milioni di persone con redditi bassi, con poche o nessuna tutela, e a rischio pensione.

La pandemia ha reso evidenti limiti e criticità del nostro mercato del lavoro frammentato; basti pensare che per sostenere gli esclusi dalle forme classiche di sostegno al reddito sono stati creati circa venti tipi di indennità diverse e questo non è bastato a “coprire” tutti. Governo e parlamento non possono continuare a fare finta di niente. La legge di Bilancio 2022 non è il cambio di passo che il Paese, i lavoratori, i disoccupati si aspettavano e di cui hanno bisogno. In una fase di ripresa e rilancio, con le disponibilità messe in campo dal Pnrr, questa è la prima occasione utile per cambiare politiche che si sono rivelate sbagliate.