Multinazionali
Whirlpool, incontro al Mise e corteo a Roma

Vertice nel pomeriggio al ministero sulla reindustrializzazione dello stabilimento di Napoli. Re David, Fiom: "Il governo si è impegnato a rimettere in piedi il lavoro, ma finora non ci ha fatto sapere nulla. Oggi pretendiamo risposte"
A Roma, ancora una volta, sperando che sia l’ultima. Le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli tornano nella Capitale in occasione del tavolo convocato dal ministero dello Sviluppo economico con i sindacati metalmeccanici per le 14.30 di oggi (mercoledì 24 novembre). I dipendenti della multinazionale arriveranno al dicastero in corteo, l’appuntamento è alle ore 14 in piazza dei Cinquecento (Stazione Termini).
Al centro dell'incontro c’è la costituzione del Consorzio d’imprese per la reindustrializzazione del sito, orientato allo sviluppo di un hub per il trasporto sostenibile, che rileverà gli impianti di via Argine (dove si producevano lavatrici di alta gamma) e i suoi 320 dipendenti (la fabbrica ha formalmente smesso di funzionare il 31 ottobre 2020). La presentazione del piano industriale, secondo la timeline indicata dal governo, è fissata per il 15 dicembre.
“Siamo a una settimana dalla data cruciale della vertenza, e il governo ancora non ci ha detto niente. I lavoratori pretendono finalmente risposte”. Con queste parole la segretaria generale della Fiom Cgil Francesca Re David ha accolto alla Stazione Termini i lavoratori provenienti da Napoli- “L’azienda – ha spiegato – ha proceduto con i licenziamenti, i lavoratori vanno in Naspi adesso, il governo si è impegnato nella costruzione di un Consorzio, con imprese importanti, per rilevare lo stabilimento e rimettere in piedi il lavoro”.
Re David ha sottolineato che l’esecutivo si è anche “impegnato ad assumere nel Consorzio i lavoratori, insieme a Invitalia, e da lì mandarli in cassa integrazione per il tempo necessario a ristrutturare lo stabilimento, mettendolo dunque in condizione di lavorare”. Alla Whirlpool la Fiom chiede “di mettere subito a disposizione il sito e tutto ciò che è necessario” e di dare ai lavoratori “il tempo di traguardare l’assunzione dentro il Consorzio”.
I licenziamenti dei 320 dipendenti sono intanto diventati effettivi (la prima lettera risale al 3 novembre scorso). I dipendenti hanno ora tempo fino a martedì 30 novembre per decidere se accettare o meno l'incentivo all’esodo proposto dalla multinazionale (pari a 85 mila euro lordi, inclusivo del corrispettivo per la rinuncia) o il trasferimento presso l'impianto Whirlpool di Cassinetta di Biandronno (Varese).
Il vertice tra governo e sindacati era previsto per venerdì 19 novembre, ma l’incontro è slittato di cinque giorni “a seguito della necessità di approfondimenti sulle tematiche ambientali del sito di Napoli”, come ha dichiarato il coordinatore della Struttura per la crisi di impresa Luca Annibaletti. Da quanto trapelato, sarebbero stati necessari alcuni approfondimenti riguardanti lo stato delle superfici e la presenza di pannelli di eternit (amianto) “incapsulati” sul tetto di un capannone.
“Auspichiamo che la motivazione dello spostamento dell'incontro, legata alla possibilità di completare il percorso di cessione dello stabilimento, vada a buon fine”, ha dichiarato il segretario generale della Fiom Cgil di Napoli Rosario Rappa: “L’obiettivo è determinare un quadro di riferimento preciso e concordato circa il passaggio di tutti i lavoratori al Consorzio, con le coperture della cassa integrazione, così come dichiarato dal ministro, l’ingresso di Invitalia e maggiori dettagli rispetto alle linee produttive e alle tempistiche”.