Si è svolto giovedì 11 novembre il tavolo di salvaguardia presso la Città metropolitana richiesto dalla Fiom Cgil Bologna in merito al licenziamento in tronco delle tre lavoratrici della Mind srl, comminato dall’azienda dieci giorni fa. Erano presenti il sindaco di Zola Predosa, i rappresentanti della Regione Emilia Romagna, oltre a esponenti sindacali e dell’azienda.

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La Fiom ha ribadito la richiesta del ritiro dei licenziamenti e l’apertura di una trattativa seria per gestire le eventuali difficoltà aziendali evitando così il dramma nel quale sono precipitate le tre lavoratrici. Le Istituzioni hanno ricordato all’azienda che esistono strumenti efficaci di gestione delle transizioni attraverso gli ammortizzatori sociali e le politiche attive. Le parti sindacali e le istituzioni hanno inoltre ribadito all’azienda la vigenza sul territorio del “Patto per il lavoro e il clima”, firmato da Regione, parti datoriali e Cgil Cisl e Uil, nel quale è esplicitato l’impegno alla salvaguardia dei posti di lavoro con l’esclusione di procedure unilaterali.

L’azienda ha ignorato le richieste avanzate dalla Fiom e sostenute dalle Istituzioni, adducendo motivazioni superficiali e sottovalutando le conseguenze morali e sociali dei loro atti. I metalmeccanici Cgil ritengono molto grave tale ennesimo gesto arrogante anche nei confronti delle istituzioni: "E’ inaccettabile trattare le persone come numeri; è irresponsabile non rispettare gli accordi firmati dalle parti sociali. Le istituzioni debbono essere più incisive e devono garantire il rispetto delle norme e dei patti esistenti".

E’ previsto un ulteriore incontro al tavolo di salvaguardia per il 25 novembre, nel quale verrà confermata la richiesta del ritiro dei licenziamenti come precondizione per aprire una discussione adeguata alla gravità della situazione. La Fiom continuerà la battaglia per ridare dignità alle lavoratrici utilizzando tutti gli strumenti sindacali e legali necessari.