Ieri, in tarda serata, Ancona international airport ha inviato undici lettere di licenziamento. Il tutto, senza considerare le richieste del sindacato. Che, dopo giornate febbrili di trattative, ha chiesto, invano, tavoli per utilizzare gli ammortizzatori sociali e per trovare soluzioni alla riorganizzazione dell'azienda con tanto di dichiarazione di sciopero di quattro ore per il 26 novembre: una data, fra l’altro, scelta proprio per cercare nel frattempo di ottenere un tavolo di trattativa.

"I licenziamenti riguardano il personale della security e delle pulizie delle lavoratrici del check in -loast and found e degli uffici: una vera e propria macelleria sociale, che poteva essere mitigata dall'utilizzo degli ammortizzatori che ostinatamente il fondo inglese Njord ha negato ai sindacati. E' una doccia fredda e le responsabilità sono da imputare all'azienda, ma anche alla politica regionale, debole e inefficace, che non ha saputo prendere in mano la situazione dal momento che è socio di quest'azienda e dirotta numerose risorse pubbliche per lo scalo marchigiano", rilevano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Marche.

Il sindacato sta valutando le iniziative da prendere. Nel frattempo, ha già indetto una prima azione di sciopero, e non si escludono sit-in di protesta. Rivendica il ritiro immediato dei licenziamenti ed è disponibile  a un confronto serrato per trovare qualsiasi soluzione alternativa ai licenziamenti.