Massimo Filograno, delegato sindacale della Flai Cgil Bari era stato licenziato ad agosto dello scorso anno dalla Saicaf, azienda specializzata nella produzione del caffè. Un provvedimento che il sindacato aveva subito giudicato capzioso e pretestuoso. Ora è stato il giudice del lavoro a decretarlo nella sentenza di rigetto del licenziamento e reintegro nel posto di lavoro. Una vittoria legale e sindacale contro arroganze e prevaricazioni aziendali.

"Questa vicenda - spiega la Flai Cgil barese - si inscrive in un lungo percorso conflittuale fra l’azienda e il sindacato iniziato nell’estate del 2019 con l’annuncio da parte della direzione aziendale della cessazione dell’attività produttiva dello storico stabilimento Saicaf in via Amendola, nel capoluogo pugliese, che ha significato la cassa integrazione per i 13 operai addetti alla produzione e al magazzino". "Nei mesi successivi - precisa la segretaria generale della federazione barese Anna Lepore - lo scontro si è fatto sempre più aspro fino ad arrivare al licenziamento del nostro Rsu al culmine di una sequela di provvedimenti disciplinari finalizzati a indebolirne il ruolo. Non avevo dubbi sul fatto che il giudice avrebbe riconosciuto pretestuoso il licenziamento e quindi sono soddisfatta per il reintegro del nostro delegato che ha sempre portato avanti il suo ruolo con impegno e dedizione"

Per l’avvocato Enzo Augusto "l’immediata reintegra del lavoratore nel suo posto di lavoro conferma quanto da sempre asserito dalla Flai Cgil che non ha mai messo in dubbio l’evidente motivazione punitiva nei confronti del lavoratore che si era esposto in prima persona nell’attività sindacale in difesa dei suoi colleghi e dei loro posti di lavoro all’interno di un’azienda che ha rappresentato un pezzo di storia del mondo produttivo barese e pugliese”.

“Questa vicenda - conclude Gigia Bucci, segretaria generale Cgil Bari - dimostra ancora una volta e qualora ce ne fosse bisogno, quanto sia fondamentale il lavoro della Cgil dentro e fuori le aziende, sia in termini di rappresentanza dei lavoratori che di rivendicazione di diritti e tutele. La vittoria di questa ennesima battaglia è la dimostrazione che il sindacato è vivo, è presente, è sempre al fianco dei lavoratori tutti. Chi ci appella come “strumento obsoleto e ormai superato”, non scalfisce minimamente la coerenza, impegno e dedizione nel non lasciare indietro nessuno”.