La Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ha ripreso le sue attività. Una buona notizia, sottolineata positivamente da Cgil, Cisl e Uil, che commentano "con favore" il rilancio, in quella sede, del "confronto per l’elaborazione della prima strategia nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro con i ministeri competenti, le Regioni e gli enti, oltre che con le parti datoriali, richiesta dalle organizzazioni sindacali”. Lo dichiarano in una nota unitaria i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil Rossana Dettori, Angelo Colombini, Ivana Veronese.

La Commissione è stata ricostituita, come organo, lo scorso febbraio 2021. Le sue funzioni sono previste dall’articolo 6 del Testo unico di salute e sicurezza sul lavoro del 2008. Dura in carica cinque anni e al suo interno sono presenti paritariamente rappresentanti delle amministrazioni centrali, delle Regioni e delle parti sociali.

Le confederazioni sindacali ricordano che “i primi pilastri indicati nella strategia, delineati nella piattaforma del maggio scorso da parte di Cgil, Cisl e Uil, hanno trovato ampio consenso; in particolare, si riscontra convergenza sui primi temi di maggior priorità quali il rafforzamento della vigilanza, i percorsi per la valorizzazione della pariteticità e del dialogo sociale, la ricerca, le proposte per quanto riguarda la diffusione e la qualità della formazione. Importante inoltre l’impegno da parte dei ministeri competenti di farsi carico della disponibilità di fondi appositi (guardando al Pnrr) per realizzare gli obiettivi”.

È “confermata, quindi - proseguono Dettori, Colombini e Veronese -, da parte delle organizzazioni sindacali confederali la piena e fattiva disponibilità a collaborare e a partecipare ai tavoli tecnici e politici che si costituiranno per giungere definitivamente ad avere una strategia nazionale e, a seguire, una sua fattiva applicazione, così necessaria e attesa".

"In questo momento di difficoltà che tutto il Paese continua a vivere, è essenziale delineare interventi efficaci e concreti di prevenzione e tutela, che la strategia nazionale andrà a indicare e a garantirne la realizzazione con il contributo di tutti gli attori. Si attende solo che si possa al più presto passare dalle dichiarazioni di intenti ad un piano operativo strategico”, concludono Cgil, Cisl e Uil.