Nell'Italia di oggi, dopo la pandemia di Covid (e con il rischio di nuovi contagi) si impongono alcune scelte cruciali: una di queste è quale settore pubblico vogliamo per il prossimo futuro. Proprio adesso, in una fase di ricostruzione, bisogna decidere la strada da percorrere per il domani. Ci sarà un investimento strategico nel pubblico? Il governo intende occuparsene, o la questione verrà tralasciata come più volte successo negli ultimi decenni? Se ne è parlato nelle ultime Giornate del lavoro delle categorie della Cgil, a cura di Futura, e in particolare nell'evento dal titolo "Per un welfare inclusivo post pandemia", dedicato alla Fp Cgil.

Il sindacato della funzione pubblica ha ascoltato i lavoratori che, raccontando le loro esperienze, hanno formato un albero dell'integrazione. Nelle parole della segretaria generale della Fp, Serena Sorrentino, c'è il ritratto di come deve essere il settore pubblico: più attento ai diritti dei lavoratori, naturalmente, ma anche più inclusivo verso i bisogni dei cittadini. "Pubblico deve essere garanzia di universalità nell'accesso e nella fruizione di diritti", dice Sorrentino, fornendo la sua ricetta. Da parte sua la Fp continua l'azione quotidiana a sostegno delle rivendicazioni, per una maggiore tutela del lavoro e più qualità nei servizi.