La scorsa settimana abbiamo incontrato il presidente del Consiglio, oggi – grazie alla convocazione dei ministri Orlando e Speranza, abbiamo l’opportunità di confrontarci, di ascoltare anche i punti di vista delle tante associazioni di impresa con le quali, in questo anno e mezzo, abbiamo gestito una situazione molto difficile: garantire la salute dei lavoratori e delle lavoratrici nei luoghi di lavoro nella pandemia.

A questo proposito voglio sottolineare il valore dei Protocolli alla sicurezza che abbiamo realizzato. Sono stati un fatto molto importante, penso abbiano funzionato. Può essere utile oggi, a distanza di un po' di tempo, fare una verifica sul loro funzionamento. Soprattutto dovremmo verificare regione per regione come sono stati applicati: è possibile, infatti, che le note differenze tra Regioni abbiano pesato anche nell’applicazione dei Protocolli.

In ogni caso, ritengo che proprio quei Protocolli abbiano consentito di continuare a lavorare in sicurezza e che i risultati ottenuti siano davvero positivi. Sono convinto che questo successo sia dovuto a diversi fattori. Innanzitutto perché, grazie a quanto previsto, nei singoli luoghi di lavoro e nei territori sono stati coinvolti diversi soggetto nel prevedere – all’interno dei perimetri dei protocolli – le procedure da attuare nelle singole aziende.

Insomma spesso, per garantire la sicurezza, si è provveduto a riorganizzare il lavoro, e lo si è fatto insieme, dal rappresentante della sicurezza ai medici competenti, ai delegati. Distanziamenti, mascherine e dispositivi di sicurezza individuale, sanificazioni, ma anche orari, uso del lavoro a distanza sono stati tutti strumenti che hanno permesso di affrontare la situazione determinata dalla pandemia. Ragionare su come si organizza il lavoro in sicurezza e farlo assieme. Questa è stata la scommessa vinta.

E tutto questo lo dobbiamo rivendicare e riaffermare. Perché qualsiasi decisione prenderà il governo rispetto alle vaccinazioni e al Green Pass, i Protocolli per la sicurezza rimangono e rimarranno uno strumento imprescindibile per contrastare efficacemente il Covid. Dobbiamo fare in modo che tutti i cittadini e le cittadine si vaccinino, l’utilizzo del passaporto vaccinale può estere esteso ancor di più, ma dovremo continuare ad usare le mascherine, a sanificare ambienti e mani. Gli esperti, non a caso, ci spiegano che anche chi come me è vaccinato può contagiarsi e contagiare

Allora occorre non abbassare la guardia, tanto più che mi pare la valutazione positiva sul funzionamento dei Protocolli sia condivisa. Oggi si discute di come continuare a garantire salute e sicurezza in una fase diversa della pandemia, nella stagione dei vaccini. Proprio per le cose fin qui dette, se il governo ha valide ragioni, sulla base di dati tecnici e scientifici, per rendere obbligatorio l’esibizione del green pass anche nei luoghi di lavoro, riteniamo debba assumersi la responsabilità di fare un provvedimento legislativo.

Lo dico in modo molto esplicito: sono contrario al fatto che un tema di questa natura venga regolato attraverso un accordo tra le parti. Non penso che un aggiornamento dei Protocolli possa sostituirsi ad un provvedimento legislativo. Aggiungo: qualora il governo dovesse valutare di predisporre una norma in questo senso, non dovrà prevedere provvedimenti che comprendano né demansionamenti, né riduzione del salario, né tanto meno licenziamenti. Questioni che non hanno nulla a che vedere con la salute e la sicurezza sul lavoro. Così come, se si arriverà all’obbligo del passaporto verde per accedere ai luoghi di lavoro, che significa vaccino o tampone ogni due giorni, il tampone non può essere a carico dei lavoratori e delle lavoratrici.

In ogni caso, proprio perché l'obiettivo deve essere quello di puntare al fatto che tutte le persone, non solo nei luoghi di lavoro ma anche fuori, si vaccinino, credo sarebbe importante avere un quadro preciso di quella che è la situazione, per capire quali sono le azioni da mettere in campo per raggiungere l’obiettivo: quanti sono vaccinati per classi di età, per collocazione regionali, eccetera.

Infine, penso che sarebbe molto importante che chi ha firmato i Protocolli sulla sicurezza ragionasse, e ragionassimo tutti insieme, ad una campagna di informazione da condurre dentro e fuori i luoghi di lavoro. L'obiettivo è convincere le persone che ancora non l'hanno fatto a vaccinarsi, e allo stesso tempo valutare come ha funzionato.