Sono partiti all'alba dallo stabilimento di via Argine a Napoli. Sono gli operai della Whirlpool, che oggi raccolgono la solidarietà di tutte le sedi italiane del gruppo, per uno sciopero di otto ore che coinvolge i dipendenti dell'azienda in tutto lo Stivale. In mattinata sono arrivati a Roma e dalle 10 presidiano la via del ministero dello Sviluppo Economico per avere risposte. La loro vertenza va avanti ormai da anni, ma loro non mollano e la mobilitazione che hanno iniziato quando, ormai due anni fa, arrivò l'annuncio del gruppo di voler chiudere lo storico stabilimento partenopeo, contro gli accordi firmati il 30 ottobre 2018 che disegnavano tutt'altra prospettiva per loro e per il loro lavoro, resta viva e quasi ogni giorno ci racconta di proteste e sit in che hanno sempre lo stesso obiettivo: lo stabilimento non deve chiudere, Napoli deve continuare a produrre le lavatrici di alta qualità che hanno reso celebri questi operai. Che invece per adesso sono sotto procedura di licenziamento, "in barba alle richieste dei sindacati e del governo di utilizzare prima le 13 settimane di cassa integrazione previste dall’intesa sottoscritta da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria con l’esecutivo stesso".

All'arrivo dei manifestanti sotto la sede del ministero, una delegazione di Fim Fiom Uilm è appena salita al Mise per essere ricevuta dalla sottosegretaria Alessandra Todde.

"Palazzo Chigi ha preso in carico direttamente la vertenza - ha detto Barbara Tibaldi, segretaria nazionale della Fiom, uscendo dall'incontro con Alessandra Todde -. L'esecutivo sta lavorando con i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico a una norma che impedisca alle multinazionali di andarsene quando vogliono. Noi abbiamo 65 giorni di tempo, la norma deve essere varata entro questa scadenza. Abbiamo chiesto di essere convocati entro 7 giorni alla presenza di Invitalia per dimostrarle le menzogne di Whirlpool. Vogliamo che la verità venga acquisita dal governo. Sulla base del fatto che il fatturato è in crescita abbiamo la forza di chiedere che l'azienda non chiuda".

Così Barbara Tibaldi nel comunicato che è seguito all'incontro. 

"Adesione al 100% allo sciopero di 8 ore di oggi delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti gli stabilimenti del gruppo Whirlpool di Pero, Varese, Melano, Siena, Fabriano, Comunanza, Carinaro e Napoli. Le produzioni si sono fermate in tutti i siti, in particolare a Varese dove è stato organizzato un presidio davanti allo stabilimento. A Roma si sono ritrovati le lavoratrici e i lavoratori proveniente da tutti gli stabilimenti, che dalla stazione Termini hanno raggiunto il Ministero dello Sviluppo Economico, dove una delegazione è stata ricevuta dal Viceministro Gilberto Pichetto Fratin e dalla Sottosegretaria Alessandra Todde". 

"Ci hanno confermato che Palazzo Chigi si è preso in carico direttamente la vertenza della Whirlpool di Napoli - spiega Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico- I Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico stanno definendo una norma che impedisca alle multinazionali di andarsene quando vogliono. 
Abbiamo però risposto che abbiamo solo 65 giorni di tempo, dal momento che Whirlpool ha già avviato la procedura di licenziamento.
Abbiamo chiesto l'attivazione di un tavolo di verifica con Invitalia per smentire le bugie di Whirlpool e dimostrare, dati alla mano, la sostenibilità e la competenza dello stabilimento di Napoli, a partire dalla produzione di lavatrici. Proprio oggi Whirlpool ha annunciato che ha aumentato i propri utili, compresi quelli fatti in Italia, addirittura del 20%. 
Il governo ci ha comunicato che, contemporaneamente, sta lavorando anche ad altre soluzioni, che ci presenterà quando saranno compiute. 
Per noi, la prima soluzione resta Whirlpool. Siamo disponibili a qualunque discussione, ma non accettiamo pacchi preconfezionati. Qualunque cosa si farà a Napoli, si potrà fare soltanto con il consenso dei lavoratori. 
Abbiamo chiesto al governo di prendere iniziative legali perché gli accordi si rispettano. Nei prossimi giorni le iniziative di lotta proseguiranno fino a quando non ci sarà la soluzione per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori di Napoli".

Insieme a loro oggi sono arrivati nella Capitale anche i colleghi dello stabilimento di Carinaro, in provincia di Caserta.

(L'arrivo degli operai Whirlpool a Roma Termini)

"I lavoratori sono a Roma - ha detto Francesca Re David, segretaria generale della Fiom (nel video qui di seguito) - per chiedere la stessa cosa che chiediamo da anni: la Whirlpool non venga chiusa, anzi, venga rilanciata. La notizia di questa mattina è che il gruppo a livello mondiale, compresa l'Italia, ha registrato un 20% in più di utili. Mi sembra difficile annoverarla tra le aziende in crisi. Ha preso in questi anni molti soldi dal governo italiano. Quindi chiediamo che i lavoratori continuino a lavorare e che il governo non partecipi a un processo di deindustrializzazione, a partire da questa vertenza. Chiediamo che il governo faccia rispettare gli accordi che ha preso e che i lavoratori abbiano un futuro certo".

"Grande solidarietà e sciopero di gruppo, non solo della sede di Napoli, ma anche di tutti gli altri siti - ha detto Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania (nel video qui di seguito), arrivando oggi a Roma -, per dire al governo e alla multinazionale che così non va bene e che la lotta pagherà. Napoli non si tocca".

"Continueremo a protestare a Roma e a Napoli - ha detto Rosario Rappa, segretario generale Fiom Napoli (nel video qui di seguito) - finché non riapriranno i cancelli dello stabilimento di via Argine. La trimestrale di ieri della Whirlpool ha mostrato chiaramente che i profitti del gruppo sono schizzati alle stelle, L'ad è un bugiardo, è un pinocchio, che al tavolo di trattativa dice il falso rispetto allo stato di salute della multinazionale. Per questo noi pensiamo che in realtà ci siano le condizioni per riprendere la produzione".

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