A partire dalle vertenze più esposte e rilevanti presenti nel territorio di ”Terra di Lavoro” Fim, Fiom e Uilm di Caserta e della Campania denunciano che negli anni le grosse multinazionali (ultime in ordine di tempo Whirlpool e Jabil) hanno operato acquisizioni di pezzi importanti dell’industria manifatturiera per poi produrre, dopo una prima fase di profitti, esuberi e insaturazioni sfociate in progetti di reindustrializzazione che dovevano garantire la risoluzione dei problemi sociali e arrestare il continuo depauperamento industriale.

La multinazionale americana Jabil che aveva acquisito prima il colosso tedesco Siemens e poi quello svedese Ericsson ha visto ridurre gli organici in maniera progressiva fino ad arrivare alla recente presentazione di un piano industriale che dovrebbe saturare entro il 2023 solo 250 dipendenti dei 480 attuali.

Dalla multinazionale negli anni sono usciti diversi lavoratori “accompagnati” in reindustrializzazioni che ad oggi vivono serie difficoltà di saturazione e di attuazione dei piani industriali:

Softlab a distanza di 3 anni non ha raggiunto la piena occupazione dei dipendenti di Caserta e il sito industriale di Maddaloni non occuperà i 100 lavoratori come promesso inizialmente.

Orefice Generators sembra intenzionato a rinunciare a realizzare il progetto industriale dopo aver assunto 23 lavoratori a cui aveva promesso una solida prospettiva occupazionale.

La Whirlpool con l’acquisizione della Indesit, marchio storico della provincia di Caserta, ha prodotto centinaia di esuberi e la chiusura del sito produttivo con conversione in centro logistico di ricambi ed accessori per il mercato EMEA. Attualmente ha un organico di circa 300 lavoratori di cui circa 130 dovrebbero essere ricollocati in un secondo progetto di reindustrializzazione da parte del gruppo Seri aggiungendosi ai 75 già assorbiti da un primo progetto in cui i lavoratori sono ancora impegnati solo in attività di start-up con circa 3 anni di ritardo sui tempi annunciati all’atto della sottoscrizione degli accordi.

TFA (ex Firema) Dopo la perdita della commessa EAW, che garantiva un definitivo rilancio dopo anni difficili di commissariamento, ritorna a vivere una mancanza di prospettiva a medio termine.

Il settore Automotive che rappresenta un importante presidio industriale per il territorio di Caserta con la presenza di aziende leader nel comparto, attende con preoccupazione lo sviluppo del piano industriale Italia di Stellantis.

Come parti sociali siamo da sempre interessati a progetti di sviluppo e abbiamo più volte ribadito la necessità di un valido progetto industriale per il Mezzogiorno che provi a recuperare la difficile situazione industriale e occupazionale del territorio casertano, dovuta alla progressiva deindustrializzazione aggravata a seguito della crisi del 2008.

In questa prospettiva è importante e decisivo che il governo proceda con celerità verso l’attuazione del Recovery Plan, puntando con decisione, strumenti e risorse verso lo sviluppo del Mezzogiorno come asse strategico per lo sviluppo dell’intero sistema Italia, anche attraverso la transizione ecologica che può e deve interessare le competenze e le aziende presenti sul territorio di Caserta a partire da quelle citate che fanno parte di piani ed accordi siglati in sedi istituzionali.

In tal senso, il Recovery Fund, rappresenta un’occasione irripetibile per dare un forte impulso alle politiche industriali della Campania e del territorio casertano.

Il ruolo della Regione Campania è decisivo nell’individuazione degli obiettivi, delle potenzialità e necessità del territorio e riteniamo che in questa direzione si debba creare una cabina di regia con le parti sociali. Sulle reindustrializzazioni la Regione Campania insieme al MISE deve giocare un ruolo attivo ed esigere il rispetto degli accordi già condivisi e dove necessario sostenere e consolidare i piani industriali con una lungimirante politica industriale.

Non c’è più tempo per aspettare. La pandemia produrrà effetti pesanti sull’economia e bisogna partire da subito con politiche che invertano la tendenza e producano investimenti per essere volano di sviluppo.

Fim-Fiom-Uilm Provinciali e Regionali alla luce di quanto sopra e per sollecitare un impegno da parte di istituzioni regionali e nazionali per affrontare la difficile situazione industriale ed occupazionale che vive il territorio di Caserta saranno impegnate, in accordo on Cgil-Cisl-Uil provinciali e regionali, nell’organizzare una manifestazione con presidio presso la Regione Campania per il 20 luglio con il coinvolgimento dei lavoratori e dell’opinione pubblica, inoltre chiediamo ai parlamentari eletti sul territorio di Caserta di partecipare e sostenere l’iniziativa