La premessa è che la tutela di 34 posti di lavoro è sempre una buona notizia. Eppure i sindacati non possono non notare che in base al piano presentato ieri in task force regionale dalla Gda di Galatina, la Tessitura del Salento industriale, la storica azienda di Melpignano, rischia di perdere 77 posti. Per questo, Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil hanno immediatamente chiesto un incontro all’azienda potenziale acquirente: il tavolo si terrà nei prossimi giorni.

Ieri pomeriggio, a Bari, seduti di fronte alla task force c’erano i dirigenti di Gda e Canepa (l’impresa che intende dismettere il proprio impegno nel Salento). Assieme a loro anche i rappresentanti di Confindustria e dei sindacati territoriali e le Rsa (con la presenza anche di Salvatore Castrignanò della Cisl Puglia e Danilo Lozito di Femca Puglia). Si è parlato anche di accordo di programma, ma Il principale argomento di discussione è stato il piano industriale presentato da Gda per acquisire Tdsi. A regime la Gda prevede di trattenere 34 lavoratori sui 111 attualmente nel personale: 4 unità sulla linea di produzione del ricamo industriale e 30 su quella della tessitura.

La stima dell’azienda di Galatina è prudenziale; si parla, infatti, di personale a regime nel 2026, senza tener conto di due linee. La prima riguarda i dispositivi di protezione individuale (le mascherine anti-Covid) prodotti da Gda: in base all’andamento della pandemia, potrebbero essere necessarie ulteriori unità. La seconda linea di produzione riguarda borse ed accessori di abbigliamento in pelletteria (linea non ancora avviata). Al momento è garantito l’accesso alla cassa Covid ed altri ammortizzatori sociali fino a fine 2021, per il 2022 è garantita la cassa integrazione ministeriale. Poi dal 2023 in poi per la stragrande maggioranza del personale si aprirà una stagione di incognite, insicurezza e precarietà.

“Restando alle carte, ciò che ha fatto l’azienda è stato un piano plausibile. Ma il personale di Tessitura del Salento non può disperdersi e ridursi al lumicino”, dichiarano i segretari generali provinciali di Femca, Filctem e Uiltec, Sergio Calò, Franco Giancane e Fabiana Signore. “Comprendiamo la voglia di non presentare un piano dei sogni, ma qualcosa di effettivamente realizzabile. Ma ci aspettavamo contenuti diversi, una progressività nelle assunzioni oltre il 2026 e soprattutto oltre le 34 unità. Sappiamo che ogni posto di lavoro mantenuto, oggi soprattutto, è una conquista. Ma il territorio non può permettersi di perdere 80 posti di lavoro. Per questo, abbiamo subito chiesto un incontro alla Gda per entrare nel merito del piano e discuterlo”.