Bottega verde ha deciso di abbandonare definitivamente Pienza. “Una decisione inaccettabile e vergognosa”, commentano alla Filcams Cgil di Siena.

"Bottega verde, azienda leader nel settore cosmetico, è nata a Pienza, e soprattutto da Pienza.. Dal piccolo ma splendido Comune del Senese Bottega verde ha tratto la sua nascita e la sua crescita usandone il nome, il paesaggio e l’ambiente come volano di naturalità e purezza. A Pienza negli anni ‘80 ha aperto il suo primo negozio e da allora si è sviluppata in maniera enorme. Ad oggi conta oltre 400 negozi, con centinaia di dipendenti. Nel 2018 è stata premiata come miglior sito e-commerce italiano, nel 2019 ha vinto sia l’Insegna dell’anno che il Superbrand”, ricorda il sindacato.

“Il profitto però è cieco e se ne frega del paese da cui ha tratto vita e soprattutto sviluppo – prosegue con rabbia la Filcams provinciale –. Aprendo il sito web di Bottega verde appaiono foto di Pienza con i suoi paesaggi mozzafiato, bellissimi e naturali; inoltre, la sede legale è sempre lì, forse non a caso. Proprio un bell’esempio di utilizzo improprio del nome, dell’ambiente, del prestigio che Pienza si è conquistata nel mondo ai soli fini economici, infischiandosene delle persone e dei territori”.

“Bottega verde, peraltro, non è nuova a queste ipocrisie – ricorda l’organizzazione sindacale -. Nel 2008 intraprendemmo una dura vertenza sindacale contro la decisione scellerata dell’Azienda di smantellare il call center, anch’esso a Pienza, e licenziare decine di dipendenti, tutte donne. Oggi intendono chiudere il primo storico negozio dal quale sono nati e hanno tratto le loro fortune; per il personale, anche in questo caso tutte (e tre) donne, l’Azienda ad oggi non ha idee di ricollocazione, agitando così in maniera silenziosa ma evidente l’ipotesi licenziamenti. Non possiamo che urlare, vergognatevi”.

“La sapiente trasformazione del territorio in un brand aziendale ha funzionato dal punto di vista imprenditoriale - conclude il sindacato - ma dove è la responsabilità sociale dell’impresa? Dov’è la riconoscenza verso la comunità pientina? Facciamo appello alle istituzioni locali affinché convochino l’azienda e pretendano rispetto per questa terra e i suoi abitanti. Bottega verde può starne certa: faremo di tutto per evitare questo ulteriore scempio occupazionale”