"Continua la polemica strumentale sul reddito di cittadinanza da parte del mondo economico-imprenditoriale che non vuole applicare i contratti e pagare regolarmente i lavoratori. Se le parti datoriali vogliono tutelare le loro imprese, facciano applicare i contratti di lavoro, e se hanno difficoltà nel reclutamento si rivolgano ai centri per l'impiego".

Lo dichiara il segretario generale della Cgil, Calabria Angelo Sposato. "Se le imprese propongono ai lavoratori, attraverso i social, elemosine da 600 euro al mese per 12 ore di lavoro al giorno - aggiunge -, quello non è lavoro ma sfruttamento. E i social farebbero bene ad oscurare tale pratica. Credo che si renda necessario un confronto per un patto sociale per il lavoro di qualità, etico e dignitoso. Il lavoro va pagato, non sfruttato", conclude Sposato.