Siglata martedì 18 maggio un’importante intesa fra il ministero dell'Istruzione e i sindacati della scuola sull’organico aggiuntivo per i collaboratori scolastici e il ripristino della sovranità del contratto collettivo nazionale in merito alla mobilità. “L'intesa – spiega la Flc Cgil – per quanto riguarda il personale di collaboratore scolastico ha il pregio di salvaguardare, aggiungendoli, i posti di chi è in attesa da anni nelle graduatorie dei supplenti per essere immesso in ruolo e mette fine a una vicenda iniziata nel 2000 con la giusta internalizzazione dei lavoratori ex Lsu e appalti storici, e trascinatasi fino a oggi con grave danno per la qualità dell’offerta formativa”.

L'internalizzazione dei lavoratori ex Lsu e appalti storici “aveva creato una situazione problematica sulla quale abbiamo ostinatamente cercato di richiamare l'attenzione: da un lato, l’erosione dei posti destinati all’immissione in ruolo dalle graduatorie dei collaboratori scolastici precari dovuta alla giusta trasformazione da tempo parziale a tempo pieno dei contratti dei neoassunti ex Lsu; dall’altro, il blocco della mobilità che risultava penalizzante per i lavoratori perdenti posto”. L’intesa supera questi problemi dal momento che “viene sottoscritto l'impegno ad ampliare la platea organica dei collaboratori scolastici in numero corrispondente alle nuove necessità e affida al contratto la regolazione della mobilità in quelle scuole dove si crea esubero in presenza dei lavoratori ex Lsu e appalti storici”.

Il sindacato rimarca che “si avvia dunque alla conclusione una storia iniziata come provvisoria venti anni fa, grazie alla determinazione della Flc Cgil che ha voluto l'internalizzazione e che ha continuato a battersi, anche in questo anno di pandemia - ben tre sono stati i sit-in organizzati insieme con la Cgil e la Filcams Cgil nei mesi scorsi e innumerevoli i contatti con i parlamentari affinché si facessero carico anche normativamente del problema - per raggiungere tali obiettivi”. Rimangono ora da tradurre in pratica, conclude il comunicato, “gli impegni assunti da parte del ministero, come anche rimane in piedi la necessità di consentire l'immissione in ruolo degli ex Lsu con cinque anni di servizio (per i quali è stato emanato il bando dopo le nostre ripetute pressioni) includendovi, con appositi variazioni normative, coloro che non trovano posto nella propria provincia”.