Si chiamava Natalino Albano, aveva 49 anni e lavorava presso l'impresa Peyrani Sud, nel porto di Taranto. È morto in un incidente, il pomeriggio del 29 aprile. L'uomo era addetto al carico di una nave che stava imbarcando pale eoliche. Oggi, a un giorno di distanza dalla tragedia, i sindacati del settore indicono “un’ora di sciopero" in tutti i porti italiani, "con modalità stabilite a livello territoriale, in segno di solidarietà e cordoglio nei confronti a seguito della drammatica morte”. Lo comunicano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.

“Occorre mettere fine a questi tragici eventi e richiamare l'attenzione di tutti i soggetti preposti sui temi della sicurezza sul lavoro, tanto vitali per i lavoratori e le lavoratrici - chiedono unitariamente le tre organizzazioni sindacali -. Non è più tollerabile la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro, in modo particolare nelle aree, come i porti, dove si svolgono attività produttive in cui insistono complesse sinergie fra diversi mondi del lavoro”.

Secondo Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti “è urgente e necessario che le istituzioni completino la normativa di riferimento per i porti, con particolare attenzione ai rischi da interferenza ed è fondamentale che il sistema delle imprese investa nella cultura della sicurezza e della prevenzione se non si vuole continuare ad assistere ad una vera e propria strage di persone che vanno al lavoro e gli si vuole garantire il ritorno a casa dalle proprie famiglie alla fine del turno di lavoro”.

Le segreterie Filt Cgil Puglia e Filt Cgil di Taranto hanno chiesto che "vengano messe in campo tutte le condizioni per garantire ed aumentare la sicurezza nell'area portuale e che venga fatta chiarezza rispetto alla causa che ha prodotto l'incidente". La ditta Peyrani si occupa dello stoccaggio e trasbordo di merci presente nei porti di Taranto e Brindisi. ''Come sindacato - assicurano i sindacati - continueremo con ancor più convinzione nell'impegno quotidiano perché fatti come questo non accadano più''.

Alle 12 di oggi sono risuonate le sirene delle navi nel porto di Taranto in ricordo dell'operaio. "Solo pochi mesi fa Albano aveva stabilizzato la sua posizione di lavoro", hanno riferito stamattina i segretari provinciali Taranto di Cgil, Paolo Peluso, Cisl, Gianfranco Solazzo, e Uil, Giancarlo Turi. "Ancora una volta - affermano Peluso, Solazzo e Turi - la comunità ionica viene sconvolta dall'ennesima tragedia che funesta il mondo del lavoro, già pesantemente scosso dalla endemica crisi economica in atto. Il tragico scenario è sempre quello del quarto sporgente, lo stesso dove si erano consumati due eventi altrettanto tragici nel 2012 e nel 2019, che avevano comportato la perdita di altrettante vite umane'', aggiungono riferendosi ai due gruisti, dipendenti di Ilva, morti in altrettanti incidenti, "precipitati in mare mentre erano nella cabina di comando".