I profitti di Whirlpool vanno a gonfie vele. L'azienda stessa lo ha reso noto oggi al ministero dello Sviluppo economico, presentando i risultati del primo trimestre in Europa. Crescita a doppia cifra dei ricavi, posizione sempre più forte nei Paesi chiave e un significativo miglioramento della marginalità anno su anno per il terzo trimestre consecutivo.

"A fronte di questa dichiarazione - scrivono Fim, Fiom e Uilm - è sempre più incomprensibile la scelta dell’azienda di lasciare il sito di Napoli. È necessario comprendere le prospettive industriali del gruppo in Italia vista la scadenza del piano al 31 dicembre prossimo. Per questa ragione abbiamo richiesto l’immediata convocazione del tavolo in cui venga illustrata la strategia industriale del gruppo per il nostro Paese.
Al Governo, che al tavolo ha dichiarato l’impossibilità di far cambiare idea all’azienda sulla chiusura del sito di Napoli, chiediamo l’intervento del Presidente del Consiglio Mario Draghi, che deve richiamare la proprietà americana alle sue responsabilità, impedendo alla multinazionale di smantellare gli stabilimenti italiani". 

(Qui sotto la video dichiarazione della segretaria nazionale Fiom, Barbara Tibaldi, pubblicata sulla pagina Facebook dei metalmeccanici).

I sindacati metalmeccanici si riuniranno in coordinamento nazionale martedì 4 maggio per decidere le iniziative di lotta a sostegno della vertenza.

"L'azienda ci spieghi perché va via”, dichiarano anche i segretari generali di Cgil e Fiom Napoli, Nicola Ricci e Rosario Rappa. “Alla luce di quanto detto oggi da Whirlpool al tavolo del Mise in merito all’incremento dei volumi, la cui previsione per il 2021 passerebbe da 4 a 5 milioni di pezzi e sulla saturazione piena di tutti i siti produttivi, con circa un migliaio di lavoratori interinali, riteniamo importante che anche la Regione Campania, attraverso l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Marchiello, abbia posto al Governo ciò che sosteniamo da tempo, ovvero che Whirlpool debba spiegare qual è la motivazione per cui intende chiudere Napoli. Il Governo, contrariamente a quanto ha dichiarato la vice ministra Alessandra Todde, non deve svolgere un ruolo di mediazione tra le parti, ma è garante di un piano industriale, sottoscritto al Mise e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che prevedeva e prevede il mantenimento e lo sviluppo del sito industriale di Napoli. Facciamo quindi appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi, affinché richiami la proprietà americana alle sue responsabilità, impedendole di smantellare il sito di Napoli".