“È necessario e strategico valutare il piano industriale Brioni nella sua complessità, cercando soluzioni alternative alla riduzione di personale e alla dispersione delle professionalità, attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali disponibili, la riqualificazione del personale, e utilizzando anche il fondo nuove competenze e il sostegno delle istituzioni regionali, in una logica di condivisione con l’azienda per evitare azioni unilaterali di parte datoriale”. Lo dichiarano le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, dopo l’incontro di ieri, al Mise, nel corso del quale è stato presentato alle delegazioni sindacali un piano industriale per gli anni 2021-25.

“Abbiamo presto atto delle difficoltà che sta attraversando l’azienda - rilevano le tre sigle di categoria -, anche a causa della pandemia, che ha portato a riduzioni di volumi e di fatturato. Le iniziative intraprese dal 2015 ad oggi non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati, e l’azienda ha conseguentemente annunciato un reale cambio di passo, dichiarando una serie di interventi tra i quali l’ottimizzazione degli investimenti, la razionalizzazione dei costi di struttura e la riorganizzazione produttiva".

"Nel corso dell’incontro, si è inoltre concordato che nei prossimi giorni si attiveranno tavoli di confronto territoriali per valutare dettagliatamente il piano industriale vagliando e cercando le possibili soluzioni ottimali per tutelare i lavoratori e gestire il momento di difficoltà che l’azienda sta attraversando. Gli interventi che verranno messi in campo – concludono le organizzazioni sindacali - saranno costantemente monitorati dalle parti coinvolte, con il sostegno dei ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, per verificarne l’efficacia”.