Nel dicembre del 2019 veniva siglato il contratto nazionale di lavoro del settore bancario e nel testo erano già inserite norme su lavoro agile. La pandemia non ha permesso la piena applicazione di tali norme. Ad esempio quella relativa alla volontarietà dello smart working, come ha spiegato Susy Esposito, segretaria nazionale della Fisac Cgil, durante il convegno on line organizzato dal sindacato nelle scorse settimane (“Idee per una finanza sostenibile”), insistendo sul valore e la necessità che il lavoro agile sia materia di contrattazione, anche per le conseguenze che può avere sulla quotidianità e il benessere di tutti i lavoratori.  

Nel contratto sono tre gli argomenti interconnessi e indicativi dei cambiamenti in corso: lavoro agile, disconnessione e istituzione di un Comitato paritetico per valutare l’impatto della digitalizzazione dell’industria bancaria. Esposito sottolinea come siano tutti temi centrali non solamente ora che siamo nella fase pandemica – nella quale le aziende hanno investito sull’implementazione tecnologica – ma anche successivamente a questo periodo emergenziale. 

La segretaria nazionale della Fisac vuole sfatare un mito, oltre a quello che il lavoro agile non è solamente una questione femminile: “Lo smart working non è una forma di conciliazione”. “In questo momento di produttività – spiega – c’è una forte correlazione col fattore tempo, con una ricaduta pesante sulla vita privata delle persone. Si tratta, infatti, di una forma di lavoro innovativa ma non conciliativa. L’orario di lavoro, che è uno dei cardini della contrattazione, è saltato, va quindi ripreso utilizzando gli strumenti già definiti in sede di contrattazione”. Tutto ciò in riferimento al diritto alla disconnessione, per il quale il sindacato ha già “trovato strumenti che ci consentano a lavoratrici e lavoratori di renderlo effettivamente fruibile, contrariamente a quanto accade ora”.  

Per quanto riguarda il settore assicurativo, anche con l’Ania (l'associazione dei datori di lavoro), su richiesta delle organizzazioni sindacali  si è aperto un confronto finalizzato a definire un protocollo di settore per il lavoro agile ed è per questa finalità e a partire dagli effetti dell’impatto tecnologico previsto sul settore che è stata prevista una cabina di regia.